Genova. Uno dei primi problemi che il nuovo presidente della Regione Giovanni Toti troverà sulla propria scrivania riguarda gli oltre 100 ricercatori precari del Gaslini. Durante la campagna elettorale Toti si era “impegnato a trovare una soluzione al problema dei precari di lungo corso” dell’istituto e Nidil Cgil, con una lettera, gli ricorda quel problema e quella promessa, chiedendogli un incontro urgente.
Si tratta di un gruppo di lavoratori dotati di elevata professionalità e un alto grado di specializzazione, con una media di 10-15 anni di precariato alle spalle. Nonostante una legge regionale del 2009, autorizzata dal ministero della Salute, prevedesse l’ampliamento della pianta organica del settore ricerca dell’istituto sanitario, non è accaduto nulla. Anzi, nel luglio 2011, il consiglio di amministrazione del Gaslini ha approvato una delibera che metterà gravemente rischio il posto di lavoro di decine e decine di professionisti e determinerà per l’Istituto la perdita di personale altamente qualificato. Nella delibera si prevede in pratica che gli attuali contratti a termine non possano essere rinnovati dopo il 2016.
Dopo l’ennesimo incontro, ancora interlocutorio, nella giornata di ieri con la direzione del Gaslini, Nidil Cgil ha deciso di scrivere a Toti e anche al cardinale Bagnasco, nella sua veste di presidente della Fondazione Gaslini.
Nelle missive si segnala, oltre a questa situazione, come da anni si assista al rimbalzo di responsabilità tra la Regione e l’amministrazione dell’Istituto Gaslini a danno dei lavoratori ma, anche di tutta la sanità e la ricerca italiana visto l’elevato livello scientifico dell’apporto di questi ricercatori.
A Toti si chiede di porre fine alla politica pilatesca che ha finora visto protagonisti Regione e Gaslini. Al cardinale Bagnasco si chiede un intervento a difesa della dignità e dei diritti dei lavoratori e dell’immagine del Gaslini.
Laura Tosetti
segretario generale Nidil Cgil Genova