Genova. Il relitto della Concordia come miniera di traffici illeciti. Per questo tre di pendenti della ditta San Giorgio, incaricata dello smantellamento, dovranno rispondere di furto aggravato.
Secondo quanto emerso, il rame e le valvole recuperate sarebbero state destinate al mercato nero. Come anticipato da un quotidiano locale, l’inchiesta, condotta dal pm Francesco Cardona Albini, è partita ad aprile dopo che un addetto alla vigilanza si è accorto dello strano carico che uno dei dipendenti stava trasportando di notte su una barca.
Da qui il controllo che ha rivelato come l’uomo si fosse appena impossessato di diversi chili di rame, per un valore stimato intorno ai 10 mila euro.
Più informazioni