Grido d'allarme

Gaslini, l’appello dei precari alla Regione: “A rischio decine di posti di lavoro”

Il Nidil Cgil ha scritto al nuovo assessore alla Sanità Sonia Viale per chiedere un incontro

PIC 1320

Genova. I lavoratori precari della ricerca dell’Istituto Gaslini di Genova sono oltre 100, persone con diverse professionalità (biologi, biotecnologi, tecnici, chimici, medici e data manager) che lavorano prevalentemente nel settore della ricerca sanitaria traslazionale, anche se alcuni di loro sono impiegati in attività assistenziali di diagnostica di patologie infantili.

“Si tratta di un gruppo di lavoratori dotati di elevata professionalità e un alto grado di specializzazione, con una media di 10-15 anni di precariato alle spalle. Negli anni questo impegno non è mai cessato, nonostante le tante promesse non mantenute e le – alla fine vuote – attestazioni di solidarietà da parte di amministratori e politici. La condizione di lavoro di queste persone, di questi ricercatori e scienziati, è rimasta umiliante, priva di sicurezze e incide sulla loro vita personale”. Lo dice Laura Tosetti, segretaria Generale Nidil Cgil Genova, sindacato che ha anche inviato una lettera al nuovo assessore ligure alla Sanità, Sonia Viale.

Nidil Cgil di Genova segue da tempo la situazione dei ricercatori precari dell’istituto Gaslini, condizione che si sta aggravando giorno dopo giorno. “Dal prossimo anno infatti una serie di norme locali e nazionali – e di atteggiamenti pilateschi a diversi livelli – metterà gravemente a rischio il posto di lavoro di decine e decine di professionisti e determinerà per l’Istituto la perdita di personale altamente qualificato. Un rischio dovuto soprattutto a una delibera del consiglio di amministrazione del Gaslini a causa della quale anche chi è precario da decenni entro l’anno prossimo sarà messo fuori dall’Istituto”, prosegue la segretaria.

Tosetti spiega che negli ultimi mesi si è assistito a un rimbalzo di responsabilità tra la Regione e l’amministrazione dell’Istituto Gaslini, che da tempo si dichiara impossibilitato a stabilizzare altri lavoratori a causa del mancato trasferimento di risorse economiche da parte della Regione.

“L’elevata età anagrafica, l’anzianità lavorativa e la qualità dell’apporto fornito alla ricerca della maggior parte dei ricercatori del Gaslini e del San Martino-Ist (e probabilmente di altre strutture sanitarie italiane) imporrebbero invece decisioni ben diverse. Per esempio utilizzando le graduatorie già in essere e inserendo in ruolo le persone che hanno già superato con merito prove concorsuali”.

Al 30 giugno risale l’ultimo incontro con la Direzione dell’Istituto Gaslini. “La risposta è stata la solita che ci sentiamo ripetere da anni: dalla Regione non è mai arrivato un centesimo per poter stabilizzare questi lavoratori nonostante il Gaslini abbia presentato (nel 2008) un programma di assunzione dei ricercatori. Programma che, in questi sette anni, è sempre stato oggetto di richieste di attuazione da parte di Nidil-Cgil. Per questi motivi Nidil Cgil, lo scorso 8 luglio, ha scritto all’assessore alla salute Sonia Viale chiedendo un incontro a sostegno della vertenza”, conclude la segretaria del sindacato.

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