Genova. “E’ ormai noto che oggi e domani a questa sigla sindacale è stato fatto divieto, da parte del Questore, di realizzare qualsiasi tipo di manifestazione su tutta la Provincia di Genova; ma siccome molti genovesi ci stanno chiedendo dove si può andare per firmare la petizione per far togliere il monumento in Piazza Alimonda dedicato a Carlo Giuliani, noi vi invitiamo a presentarvi presso la Questura di Genova”.
Matteo Bianchi, Segretario Generale Regionale COISP, rilancia dopo le polemiche delle scorse settimane e continua l’iniziativa a 14 anni esatti dai fatti del G8 di Genova e dalla morte, avvenuta il 20 luglio 2001, di Carlo Giuliani.
“Oggi, avendo la giornata libera, in quanto impedito a realizzare quanto programmato nei giorni precedenti, mi recherò – spiega – dapprima alla Spezia per la raccolta firme già programmata, poi presso il Compartimento della Polizia Stradale di Genova per una riunione (durante il tragitto probabilmente farò una capatina, come libero cittadino, presso Piazza Alimonda, considerato che la sede di detto ufficio è di fianco alla Piazza, per osservare chi manifesta al posto nostro), in seguito mi recherò presso la Segreteria Provinciale per accogliere i numerosi cittadini che in questi giorni ci hanno chiesto dove sarebbero dovuti andare per firmare la petizione al fine di far rimuovere il monumento alla memoria di Carlo Giuliani”.
“Avvisiamo- continua Bianchi – tutti i cittadini genovesi che la Segreteria Provinciale COISP di Genova, situata al 5° piano della locale Questura, nei giorni 20 e 21 luglio sarà aperta dalle ore 08.00 alle ore 20.00 per accogliere tutti coloro che vogliano firmare la nostra petizione. Basterà lasciare un documento all’ingresso, dire che siete ospiti della Segretaria Provinciale del COISP e salire accompagnati da un membro del nostro staff al 5° piano dove sarete piacevolmente accolti da tutti i componenti della Segreteria e altri numerosi colleghi volenterosi”.
“Le richieste di moltissimi cittadini genovesi di poter partecipare alla nostra iniziativa e di voler firmare la nostra petizione, conferma la nostra idea che per Genova non tutto è perduto e che la legalità e la democrazia possono ancora essere parte integrante di questa città malgrado qualcuno continui a provare a dimostrare coi fatti il contrario”.