Torino. La mano a battere sul petto e il labiale chiarissimo: “E’ colpa mia”. L’immagine più emblematica della disfatta dalla Sampdoria nell’andata del terzo turno preliminare di Europa League è quella di Walter Zenga che tenta inutilmente di calmare i tifosi, assumendosi tutta la responsabilità di una disfatta che lascia ben poche speranze di continuare il cammino internazionale.
Il risultato alla fine è di 4-0 e tra una settimana, in Serbia, servirà un vero e proprio miracolo per ribaltare la situazione. Lo 0-0 iniziale dura appena 4′: sull’asse Stanisavljevic-Ivanic parte un assist filtrante dell’esterno destro per il trequartista lasciato libero da Palombo. E’ l’1-0.
Grazie anche ad una condizione fisica nettamente superiore il Vojvodina rischia il raddoppio con Stanisavljevic su punizione e poi con Pankov di testa. La Samp prova a manovrare, tenta la reazione con impegno e carattere, ma non basta. Per poco Fernando non trova il pareggio su punizione, ma Stanisavljevic ribatte colpendo la traversa.
Il crollo arriva ad inizio ripresa. Al 4′ Ozegovic salta Palombo, il suo tiro viene ribattuto da Viviano, ma sulla respinta Stanisavljevic raddoppia. Il risultato non si ferma al 2-0 perché al 13′ sbaglia Viviano che esce dall’area mentre Ozegovic insacca con un pallonetto.
Sul 3-0 la girandola di cambi di Zenga (fuori Krsticic, Palombo e Muriel, dentro Wszolek, Regini e Bonazzoli) non serve più. A tempo scaduto arriva anche il 4-0 di Ozegovic.
