Liguria. E’ polemica a colpi di spese. Dopo che il rendiconto dell’ultima campagna elettorale per la Regione ha suscitato polemiche all’interno del MoVimento 5 Stelle, ora è Rete a Sinistra a sparare a zero sui grillini.
“Si rimane molto stupidi nel leggere le dichiarazioni di Alice Salvatore che candidamente dichiara che per la legge sulla privacy il M5S non può rendere pubblici i nomi dei donatori che in campagna elettorale l’hanno sostenuta – spiegano Gaggero e Azzolini, coordinatori di Rete a sinistra durante la campagna elettorale – soprattutto perché tali affermazioni vengono da un partito che ha fatto della trasparenza e del rapporto diretto con i cittadini la propria bandiera”.
“Dall’inizio della campagna elettorale – continuano i due coordinatori – Rete a sinistra ogni mese ha reso pubblici i suoi bilanci e anche oggi sul nostro sito è consultabile in chiaro ogni voce del nostro bilancio. Sempre in nome della trasparenza Gianni Pastorino, come primo atto da neo consigliere regionale, ha depositato tre proposte di legge che prevedono l’istituzione di un registro dei portatori di interesse (per porre fine al lobbismo senza regole), l’anagrafe dei politici (per informare sulla carriera e attività di chi detiene cariche pubbliche in regione), il taglio degli emonumenti di consiglieri e componenti della giunta (per non superare il livello dell’indennità del sindaco di Genova e cancellare gli esagerati rimborsi in bianco).”
“I soldi che entrano in politica dovrebbero essere tutti dichiarati in modo trasparente se vogliamo combattere davvero fenomeni di corruzione e conflitti d’interessi. È vero che i partiti non hanno l’obbligo di dichiarare chi ha dato contributi sotto i 5 mila euro – concludono Azzolini e Gaggero – peccato che nascondersi dietro una legge inadeguata ricordi tanto la vecchia politica che pensavamo il M5S volesse rottamare”.
