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Cryptolocker, il virus che “ruba” i dati e chiede il riscatto: escalation di casi a Genova e in Liguria

In 9 mesi 300 segnalazioni e 15 fascicoli aperti

Genova. Dopo le numerose segnalazioni di internauti colpiti dal virus Cryptolocker, il malware che ‘ruba’ i dati del pc e che li libera solo dietro pagamento di un riscatto, la polizia postale ligure ha deciso di aumentare le misure di prevenzione e di contrasto.

In solo 9 mesi, infatti, nella nostra regione ci sono state 300 segnalazioni e 15 fascicoli aperti. Il virus arriva principalmente sotto forma di finte mail che riportano l’intestazione di Enel piuttosto che di Poste Italiane, di corrieri o altro.

“L’elemento comune è proprio questo, cioè l’arrivo di mail che sembrano provenire da soggetti con cui di solito la vittima ha rapporti per la fornitura di un servizio – spiega Giorgio Bacilieri, dirigente del compartimento Polizia Postale e delle Telecomunicazioni per la Liguria – l’utente, se in quel momento non presta particolare attenzione, è portato a cliccare, venendo reindirizzato su siti pericolosi, oppure viene invitato a scaricare un file ed ecco che lì si cade nella trappola e il sistema viene infettato”.

A quel punto arriva la richiesta di riscatto in bitcoin (moneta virtuale), che non consente la tracciabilità. “Da un punto di vista investigativo diventa quindi più difficile risalire gli autori del reato”, prosegue il dirigente.

In Provincia di Genova e in Liguria le segnalazioni sono ormai quotidiane. “Ecco cosa ci ha spinto a intervenire con una forte campagna di comunicazione per arginare il fenomeno”, conclude Bacilieri.

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