L'appello

Concessioni, l’appello dei balneari alla giunta Toti: “Trovate una soluzione definitiva”

spiaggia - stabilimenti balneari

Liguria. Nell’augurare un buon lavoro alla giunta Toti e in particolare al neo assessore alla promozione turistica Gianni Berrino e a quello al demanio Marco Scajola, freschi di insediamento a piazza De Ferrari, Fiba Confesercenti Liguria torna sul problema delle concessioni balneari per chiedere ai nuovi amministratori regionali di farsi carico della questione, arrivando finalmente ad una soluzione tale da tutelare le circa 1.300 imprese liguri del settore.

“Se prima del 2020 non verrà approvata una proroga di lunga durata delle concessioni in essere, gli attuali concessionari degli stabilimenti balneari rischiano di perdere le loro attività, le strutture e, quindi, anche il loro lavoro”, denunciano il presidente regionale di Fiba Confesercenti Enrico Bixio ed il referente per il Tigullio Elvo Alpigiani.

La Conferenza delle Regioni del 26 marzo ha approvato un documento nel quale le Regioni costiere si sono dichiarate favorevoli a considerare valida la proroga al 2020, in attesa del responso della Corte di Giustizia. Da parte delle Regioni esiste un parere favorevole anche alla proroga di lunga durata delle vecchie concessioni, secondo il principio del “doppio binario” che distingue tra le concessioni attualmente in vigore e quelle nuove, con un’estensione di lunga durata per le prime, e procedure di evidenza pubblica per le seconde.

Le regioni sostengono, inoltre, la necessità di fare chiarezza con la Commissione europea sulla possibilità di un regime transitorio per le attuali concessioni demaniali marittime. In altri paesi membri, infatti, le stesse concessioni sono state prolungate di 30, 50 o addirittura 75 anni. È il caso ad esempio di Spagna e Portogallo, che in questo modo hanno dato sicurezza agli operatori balneari, incentivando gli investimenti sulle strutture e sulle attrezzature con effetti positivi sulla qualità dei servizi, dell’occupazione e dell’offerta turistica.

L’attuale disparità nelle applicazioni delle norme comunitarie è causa di una concorrenza penalizzante per le attività balneari italiane. E questo perché, come detto, la direttiva servizi 123/2006, cosiddetta “Bolkestein”, in Spagna, in Portogallo e altri stati europei è stata applicata senza creare problemi alle attività commerciali.

“Fiba Confesercenti Liguria – conclude Bixio – ritiene sia possibile una soluzione per sbloccare questa situazione che, col passare del tempo, per gli operatori balneari diventerà insostenibile: gli stabilimenti dovrebbero essere considerati non più come ‘concessioni di servizi’ ma ‘concessioni di beni appartenenti al demanio marittimo’, necessari per l’esercizio delle attività turistico-ricreative, così come sono oggi a tutti gli effetti”.

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