La polemica

Turati, sperimentazione di tre mesi per corso Quadrio: clima teso tra Pd e Arci

Terrile: "Prima i parcheggi per i residenti". Arci: "Sì a mediazione, ma non c'è legalità senza giustizia"

corso quadrio, protesta

Genova. Sembra destinata a slittare la delibera di giunta che darà l’ok definitivo al ‘trasloco’ del mercatino di via Turati in corso Quadrio. Questa mattina il sindaco Doria è a Milano per Expo, ma dietro lo slittamento ci potrebbe essere un po’ di tensione all’interno della stessa giunta, dopo la posizione molto dura espressa dal capogruppo del Pd Simone Farello che in sostanza non ha escluso che sulla questione Turati la giunta Doria possa andare a casa.

“Escluderei che si possa mandare a casa un sindaco per un mercato – precisa immediatamente il segretario genovese del Pd Alessandro Terrile – ma è vero che siamo preoccupati per la soluzione scelta dalla giunta perché riteniamo ingestibile la convivenza tra il mercatino e i parcheggi a mezzo servizio. “Se ai residenti vengono tolti 27 parcheggi che gli erano stati promessi da anni, è evidente che serva una soluzione. Se il sindaco vuole proseguire sulla strada del trasloco in corso Quadrio, che come Pd comunque non condividiamo, deve quantomeno trovare da qualche parte una soluzione per i residenti, attraverso la risistemazione di qualche blu area o i parcheggi del porto antico. Perché se per esempio i residenti non tolgono la macchina alle 8 del mattino cosa succede? Non penseranno mica di far arrivare il carro attrezzi”.

Se la posizione di Terrile è comunque quella di arrivare a una mediazione, una parte del Pd a Tursi fa una scelta di campo più netta: “Spostare di qualche metro un mercato abusivo non risolve il problema, quindi siamo assolutamente contrari al trasferimento in corso Quadrio”, dice Cristina Lodi. “Io ho proposto che le persone che tra i venditori di via Turati vendono davvero cose usate possano essere accompagnate verso un percorso diverso, che può essere un vero mercatino delle pulci oppure l’inserimento nei mercati regolari, ma assimilare Turati a un mercato è assurdo perché lì c’è di mezzo il racket e questo non è accettabile. La solidarietà è una cosa seria”.

Lodi tuona però anche contro l’exploit del capogruppo Farello: “Non è un problema di dimissioni, semmai a Tursi a partire dalla delibera sulla Gronda si è posto e si continua a porre un problema di maggiorana che il capogruppo non è riuscito a risolvere. Ora serve dare dignità ai gruppi che vogliono entrare e dire a chi vota sempre no che è fuori”.

La posizione del Pd, soprattutto dell’ala più oltranzista non piace all’Arci coinvolto dalla giunta nel percorso sul mercatino: “Il nostro presupposto – spiega Stefano Kovac – è che non esiste legalità senza giustizia e a questo proposito abbiamo pubblicato un appello che sta raccogliendo moltissime firme di associazioni e singoli. E’ giusto cercare di trovare una mediazione con i residenti, ma l’obiettivo è quello di tutelare il legittimo diritto degli abitanti a cui era stato promesso un parcheggio con quello il diritto dei venditori a sopravvivere dignitosamente. E’ ovvio che le situazioni di illegalità vanno eliminate, i controlli fatti in queste settimane dalle forze dell’ordine hanno proprio questo scopo, ma si tratta, e lo dice anche la polizia, di fenomeni numericamente limitati. Per il resto, è bene ricordarlo, il mercatino è irregolare dal punto di vista amministrativo, ma non illegale”.

Il presidente genovese dell’Arci Walter Massa è ancora più duro nei confronti del Pd: “Se pensano che la soluzione sia annientare queste persone ci vedranno sempre contro. Per il resto le responsabilità non sono nostre, ma dell’amministrazione e della politica. Sono loro che devono trovare una soluzione. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a dare una mano con le nostre competenze in campo di mediazione. E’ evidente che una soluzione definitiva non sia immediata. Serve un percorso che preveda strade diverse per chi tra i venditori può essere gradualmente inserito nei mercati regolari, per chi non può perché magari non ha nemmeno il permesso di soggiorno, e anche per chi fa ricettazione, che non può essere tollerata, ma il sindaco ha fatto bene a tenere ferma la linea della solidarietà perché se perdiamo la bussola su queste cose l’alternativa è la barbarie”.

A riassumere la posizione della giunta è il vicesindaco Stefano Bernini, il cui assessorato non è direttamente coinvolto dalla vicenda mercatino, ma che condivide il percorso intrapreso partendo da una posizione politica chiara: “Si tratta di un’operazione di inclusione sociale ed è ovvio che non si tratti di creare attività economiche parallele a quelle normale dalla legge. Se rispetto a corso Quadrio ci fosse stata un’alternativa la giunta l’avrebbe presa in considerazione, ma è evidente che ad oggi non ci sia, così come è evidente che rispetto ai parcheggi, valuteremo ogni proposta per venire incontro alle esigenze degli abitanti”.

Per il vicesindaco quell’area risponde chiaramente alle richieste arrivate anche dalla Questura perché è facilmente controllabile: “In questo modo eventuali fenomeni di illegalità possono essere immediatamente repressi e nel contempo grazie all’intervento degli operatori sociali si possono inserire alcuni dei venditori in percorsi di vera e propria regolarizzazione dotandoli di licenze di vendita”.

La strada è tracciata quindi, anche se il Pd oggi in una riunione di gruppo formulerà una contro proposta. E se la delibera non è ancora pronta i tempi sono già stati definiti: una sperimentazione di tre mesi e poi una prima valutazione.

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