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Regionali 2015, Burlando: “Per 25 anni ho tenuto insieme il partito, con Renzi in molti non mi hanno seguito”

"La sfida è capire perché ci siamo divisi e non farlo più quando si voterà per le politiche"

Liguria. Claudio Burlando, prima di andare via per qualche mese in una sorta di “ritiro” in campagna, ha fatto una riflessione sul suo excursus politico, rimarcando la sua fiducia nel premier Renzi. “Ho fatto dieci anni che per me sono stati come quindici, senza fermarmi mai, e adesso vado via per un po’,  ma è chiaro che la politica rimarrà sempre al centro della mia vita, come è stato dal 1989 quando ero segretario del PCI”.

Da allora sono passati 25 anni. “In Liguria ho tenuto insieme il partito dal 1989 al 2014 e da quando Renzi è comparso sulla scena in molti non mi hanno più seguito. Io però sono profondamente convinto che la speranza e il futuro di questo Paese siano proprio in lui, che rappresenta le aspirazioni di un pezzo di Italia che noi non riusciamo a rappresentare, che non ci vota”.

Poi un chiara frecciata alla campagna elettorale portata avanti dalla Lega e la sfida che invece bisognerebbe mettere in campo per vincere alle prossime elezioni politiche. “E’ facile prendere voti puntano alla pancia degli elettori, ad esempio dicendo che bisogna sparare agli scafisti, ma se invece vuoi cambiare il Paese ci vuole una persona che vada avanti con innovazione e coraggio e dietro a questo ci deve essere un popolo”, ha precisato.

“Questa mi pare la sfida da portare avanti – ha concluso – il problema non è aver perso perché ci siamo divisi. Certo che abbiamo perso per questo, ma il punto è il perché ci siamo divisi e cosa si può fare per non dividerci di nuovo quando si voterà per le politiche”.

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