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Rapallo, torna la Festa di San Pietro: l’invito di don Culoma

san pietro chiesa, rapallo

Rapallo. Da venerdì 26 a lunedì 29 giugno torna a Rapallo la Festa di San Pietro di Novella, con stand gastronomici, spettacoli, musica, ma anche tanti momenti di preghiera.

“Nel presentarvi il programma della festa patronale vorrei suggerirvi alcune riflessioni di Papa Francesco. Esse possono aiutarci a vivere questi giorni di festa e di preghiera come un’occasione per prendere coscienza del nostro cammino di fede”. Lo scrive il parroco Giuseppe Culoma in una lettera.

“Siamo chiamati a vivere non gli uni senza gli altri, sopra o contro gli altri, ma gli uni con gli altri, per gli altri, e negli altri. Questo significa accogliere e testimoniare concordi la bellezza del Vangelo; vivere l’amore reciproco e verso tutti, condividendo gioie e sofferenze, imparando a chiedere e concedere perdono, valorizzando i diversi carismi sotto la guida dei Pastori. In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere lo splendore della Trinità e di evangelizzare non solo con le parole, ma con la forza dell’amore di Dio che abita in noi”.

“Ecco il senso della nostra festa: poter vivere quest’esperienza di comunione. Noi ci disgreghiamo quando non siamo docili alla Parola del Signore, quando non viviamo la fraternità tra di noi, quando gareggiamo per occupare i primi posti – gli arrampicatori -, quando non troviamo il coraggio di testimoniare la carità, quando non siamo capaci di offrire speranza. Così ci disgreghiamo…. Partecipando all’Eucaristia e nutrendoci di essa, noi siamo inseriti in un cammino che non ammette divisioni. ………l’apparire, il consumare, l’io al centro di tutto; ma anche l’essere competitivi, l’arroganza come atteggiamento vincente, il non dover mai ammettere di avere sbagliato o di avere bisogno. Tutto questo ci svilisce, ci rende cristiani mediocri, tiepidi, insipidi, pagani………… per non svilirci, guardiamo a Lui, abbeveriamoci alla sua fonte, per essere preservati dal rischio della corruzione. E allora sperimenteremo la grazia di una trasformazione: noi rimarremo sempre poveri peccatori, ma il Sangue di Cristo ci libererà dai nostri peccati e ci restituirà la nostra dignità. Ci libererà dalla corruzione. Sempre siamo chiamati a lottare per non arrenderci e non perdere la speranza”.

“La domanda su come stiamo educando alla fede, pertanto, non è retorica, è essenziale. La risposta richiede coraggio, creatività e decisione di intraprendere strade a volte ancora inesplorate….educare i credenti, fin da bambini ad incontrare Cristo, vivo ed operante nella sua Chiesa. E’ l’incontro con Lui che suscita il desiderio di conoscerlo meglio e quindi di seguirlo per diventare suoi discepoli. La sfida della nuova evangelizzazione e della catechesi, pertanto, si gioca proprio su questo punto fondamentale: come incontrare Cristo, qual è il luogo più coerente per trovarlo e per seguirlo.”

“A me pare che l’esperienza dell’Oratorio sia stato per molti un luogo per incontrare Cristo. Per questo vi invito alla festa: sia ai momenti di preghiera che ai momenti di ascolto e di convivenza e festa”, conclude don Beppe.

Quattro giorni di festa e preghiera, quindi, che si concluderanno lunedì, quando si svolgeranno due Messe alle 10.30 e alle 20.30. Alle 21.30 processione e alle 23 spettacolo pirotecnico.

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