Genova. La diciassettesima edizione del Suq appena conclusasi è stata quella dei record, dei grandi numeri. Vero boom sui social con diecimila persone coinvolte su facebook, cinquemila e cinquecento partecipanti all’evento, quasi trentamila click sui vari post e millecinquecento “mi piace” . Mentre sul competitor twitter si registrano 43 mila impressions e duemila visite al profilo.
Nonostante alcuni giorni di pioggia gli amanti di questa manifestazione sono accorsi numerosi (oltre settantamila). Come sempre il cibo, quest’anno più che mai visto che il tema della manifestazione era “nutrire il corpo e la mente”, è stato uno dei grandi protagonisti con gli showcooking sui cibi delle religioni e i laboratori sulle tradizioni liguri. Inoltre c’erano ben tredici cucine presenti dalla giordana, alla tunisina, a quella indiana così ogni sera era possibile cambiare menù.
Gli incontri hanno riscosso un grande successo e si è parlato di temi di attualità, di sport, salute, immigrazione, diritti con ospiti di risalto come la Julia Kristeva con la sua lectio magistralis, De Masi che ha parlato del suo ultimo libro TAG, i disegnatori satirici Vauro e Nadia Khiari che hanno sviscerato il dialogo tra sponde ricordando anche Don Andrea Gallo nella giornata mondiale del Rifugiato.
Il tema del sociale, a cui tende da sempre il Suq Festival sin da quando fu ideato da Carla Peirolero e Valentina Arcuri,ha avuto un grande appeal quest’anno anche in correlazione con in problemi di attualità legati ai migranti .
La rassegna di Teatro del Dialogo, che quest’anno si è pregiata anche dello spazio scenico della Chiesa di San Pietro in Banchi, ha regalato momenti di grande cultura con Delbono e il suo reading sui testi del Corano, della Sutra del Loto e del Vangelo e lo spettacolo Teresa Mon Amour, dedicato a Teresa d’Avila, a 500 anni dalla nascita, in un testo di Julia Kristeva mai rappresentato in Italia, prodotto dalla Compagnia del Suq, con Carla Peirolero, Roberta Alloisio e Mario Arcari, Quest’anno il Suq ha prodotto anche un altro spettacolo Cuciniamoci il futuro, con Enrico Campanati, Chef Kumalé e Laura Parodi. Tanti e diversi infine i generi musicali: rap e hip hop, il djset afrobeat di Mr. Raoul K, il tango argentino, le ballate curde e macedoni di Cigdem Aslam, il canto popolare e i piccoli della Bandaneo, il portavoce di Ottobre Africano.