Bilancio

Città Metropolitana: 162 milioni per il bilancio 2015, ma si dimezzerà nei prossimi 2 anni

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Genova. Meno risorse, per i tagli della spending review, della legge di stabilità e di quella regionale che riassorbe quattro funzioni già delegate a Città metropolitana e Province, e contemporanea trasformazione di competenze istituzionali con la legge Del Rio.

E’ questo il complesso quadro in cui la Città metropolitana di Genova presenta il bilancio di previsione 2015-2017 che, dopo l’esame della Conferenza dei sindaci dovrà essere approvato definitivamente entro fine luglio (in caso contrario come stabilito dal decreto del Ministero degli interni del 13 maggio scorso scatterebbe il commissariamento) e il cui schema, presentato dal consigliere delegato Alfonso Gioia, è stato votato all’unanimità dei presenti dal Consiglio metropolitano presieduto dal sindaco Marco Doria, ma solo dopo un lungo dibattito e anche una sospensione della seduta per consultazioni chiesta da Cristina Lodi e Maria Luisa Biorci fra i consiglieri PD sull’opportunità di rinviare di una settimana, a dopo l’incontro del sindaco con il presidente della Regione sulle molte questioni aperte nel passaggio delle deleghe, la votazione per meglio approfondire e valutare tutti gli aspetti del documento.

“Il bilancio è il primo significativo atto della Città metropolitana – ha detto Marco Doria – e nel processo di trasformazione istituzionale per la partenza, vissuta con grande fatica, del nuovo ente, siamo impegnati a rispettare i tempi per portare a termine anche questo atto così rilevante perché un bilancio in equilibrio ci consente di operare nella pienezza delle nostre funzioni”.

I dati, al momento presunti perché mancano ancora molte certezze normative sulle risorse effettive per l’ente nel triennio rispetto ai tagli previsti, ai finanziamenti per le politiche del lavoro e i centri per l’impiego, ai nuovi obiettivi del Patto di stabilità (e all’eventualità di poter integrare le risorse con nuove entrate, per esempio dai diritti aeroportuali) segnalano che il bilancio 2015 della Città metropolitana ammonterà a pareggio a 162.351.849 euro, destinati però progressivamente a dimezzarsi nei prossimi due anni, con previsioni di 75.761.120 euro per il 2016 e di 78.189.000 nel 2017. La diminuzione dei trasferimenti di parte corrente ( 40.931.850 nel 2015 che scenderanno a 7.068.210 nel 2016 e a 6.765.000 nel 2017) è direttamente collegata al ritorno alla Regione delle competenze delegate: formazione professionale e politiche del lavoro, difesa del suolo, caccia e pesca e turismo con le relative risorse. Dal 2012 la Provincia, ora Città metropolitana di Genova, ha subito complessivamente tagli al bilancio (decreto legge spending review del 2012, decreto legge sulla competitività del 2014, costi della politica, legge di stabilità 2015) di 176,15 milioni, compensati solo parzialmente – circa 83 milioni, meno della metà – dal fondo di riequilibrio nazionale destinato alle Province e istituito in sostituzione dell’addizionale provinciale sui consumi elettrici per usi non domestici, mentre le quote dell’imposta provinciale sulla RC auto trattenute dallo Stato, già quadruplicate dai 5,80 milioni del 2013 ai 21,30 del 2015, toccheranno i 30,66 milioni nel 2017.

“L’equilibrio del bilancio triennale- ha detto Alfonso Gioia – anche con queste profonde carenze di risorse e il blocco degli investimenti che ne ingessano molto la struttura, è garantito dagli accantonamenti complessivi nel Fondo pluriennale vincolato previsto dal nuovo sistema di contabilità per circa 8.015.000 di parte corrente e 25.950.000 in conto capitale di risorse già acquisite, a destinazione vincolata, attraverso obbligazioni giuridiche”.

Nel dibattito sono intervenuti Cristina Lodi (più volte), Maria Luisa Biorci, Nino Oliveri, Gian Piero Pastorino, Gianni Vassallo, Gian Luca Buccilli con repliche del sindaco Doria e interventi tecnici del direttore generale Piero Araldo. Fra i temi centrali della discussione le risorse e il futuro incerto delle funzioni e del personale dei centri per l’impiego e delle politiche del lavoro e la difficile situazione dei 14 lavoratori a tempo determinato della formazione professionale, con contratti fino al 30 giugno, quando la funzione ritornerà alla Regione, ma anche richieste di chiarimenti e altre informazioni sul piano delle alienazioni e valorizzazione degli immobili (un atto di competenza del sindaco ma che viene inserito nei documenti allegati al bilancio per la Conferenza metropolitana).

Sui centri per l’impiego e le politiche del lavoro Marco Doria ha detto “qualche mese fa sembrava dovessero rimanere alla Città metropolitana fino a quando lo Stato non avesse riassorbito queste funzioni, ma il decreto sugli enti locali ha portato novità, coinvolgendo di nuovo le Regioni con programmi che si raccordino con lo Stato. Il nostro bilancio garantisce copertura per questi servizi e personale sino al 31 dicembre e ho appena firmato una lettera ufficiale per il presidente della Regione Liguria: ci incontreremo la prossima settimana e mi auguro che si possa risolvere il problema nel modo migliore”.

Sui precari della formazione Doria aggiunge “dal primo luglio, quando non avremo più funzioni dirette sulla formazione, per garantire la legittimità delle procedure ed evitare anche rischi di danno erariale sarebbe stato impossibile esercitare proroghe dei loro contratti. Abbiamo però una necessità, politica e umana, di trovare una soluzione d’intesa con la Regione che potrebbe anche delegarci nelle forme meglio individuate specifiche attività e la relativa copertura finanziaria per questi lavoratori”.

Gian Luca Buccilli, consigliere delegato al personale ha sottolineato che “il dialogo e il confronto con la Regione sono stati intensi e importanti da molto tempo, con grande attenzione delle parti politiche che hanno chiuso al 99% le questioni. Resta aperta quella dei lavoratori a tempo determinato, per i quali la parte tecnica regionale ha manifestato indisponibilità, per ragioni che ha motivato, a inserirli nella struttura, ma spero vivamente che si trovi una soluzione positiva”.

Gianni Vassallo ha detto “stiamo facendo tutto quello che si poteva fare, ma viviamo una duplice contraddizione: da una parte un bilancio obbligato e vincolato e dall’altra pieno di contraddizioni e preoccupazioni che non derivano dal nostro comportamento”. Gian Piero Pastorino aveva chiesto “un passaggio in commissione o una riunione informale di Consiglio prima di votare un documento così rilevante” sottolineando anche che “sul piano delle alienazioni è importante informare il Consiglio e non doverne leggere i contenuti sui giornali” e chiedendo per il futuro “che certi meccanismi e passaggi burocratici poco funzionali vengano rivisti”.

Molto preoccupata e critica sulla questione dei precari Cristina Lodi che ha poi però accolto la possibilità annunciata anche di una variazione di bilancio in corso d’anno, sulle politiche del lavoro e i centri per l’impiego Nino Oliveri ha invitato la Città metropolitana “a una forte e decisa azione nei confronti del Governo e della Regione coinvolgendo le forze sociali”. Come Cristina Lodi anche la consigliera Biorci avrebbe voluto rinviare il voto di una settimana, chiedendo nel suo intervento anche di “prenderci più tempo per riflettere, oggi da parte mia esprimerei un voto alla cieca”. Dopo la sospensione con riunione dei consiglieri Pd il bilancio è però stato votato da tutti i presenti. Prima della fine di luglio sarà vagliato dalla Conferenza dei sindaci e poi il Consiglio metropolitano dovrà sancirne la definitiva approvazione.

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