Rispetto alle notizie sempre più insistenti che vedono palesarsi in modo concreto le possibilità di una cessione di alcuni segmenti del ramo civile di Selex ES da parte di Finmeccanica, ritengo sia assolutamente necessaria una operazione di “economic policy of persuasion” che veda coinvolte tutte le istituzioni affinché Finmeccanica stili un piano industriale serio e competitivo che abbia come obiettivo la valorizzazione di Selex e delle sue importanti capacità tecniche che operano in campo sia civile che militare.
Come le organizzazioni sindacali, sono convinto che il processo di divisionalizzazione, non ancora esplicitato da Finmeccanica nelle sua interezza, porterà cambiamenti ed ulteriori razionalizzazioni soprattutto nell’ambito delle attività indirette, ma che la riorganizzazione e focalizzazione delle attività debbano essere fonte di rilancio e non debbano causare ulteriori interventi di ridimensionamento delle attività industriali.
Mi riferisco, in particolar modo, alla cessione del ramo civile al fine di perseguire solo ed unicamente progetti economici e non industriali.
Penso che lo sviluppo del ramo militare debba essere perseguito anche utilizzando su Genova competenze professionali che potrebbero essere utili soprattutto dopo il finanziamento della nuova flotta militare per la Marina Italiana.
Ma ritengo altresì di importanza strategica, in particolar modo per Genova, per la Liguria e per Selex ES, il mantenimento del ramo civile, che può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo economico – sia offrendo in futuro posti di lavoro a giovani laureati che salvaguardando molte competenze già oggi presenti in azienda.
Michele Malfatti