Genova. Migliaia in corteo per dire no alle politiche del governo Renzi, in occasione del “compleanno” di quello Statuto dei Lavoratori da più parti sotto attacco. Lavoratori in sciopero e corteo da piazza Massena a Cornigliano fino a piazza Baracca a Sestri Ponente. “La Cgil – spiega Ivano Bosco segretario generale di Genova – è in piazza non solo qui, ma anche in molte altre parti d’Italia perché oggi, era il 1970, veniva emanato lo Statuto dei Lavoratori. Allora si disse che la Costituzione entrava sul posto di lavoro, oggi non è più così perché leggi come il Jobs Act hanno demolito quella legge, articolo 18 e non solo”.
Leggi nazionali da una parte, realtà locale dall’altra, perché solo negli ultimi due anni a Genova sono spariti 5 mila posti di lavoro. “La crisi c’è e i problemi non si risolvono con il Jobs Act. La discussione – attacca Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil – non è finita e il governo non se la può cavare così. Noi oggi mandiamo un messaggio: non provate a toccare ancora i posti di lavoro perché noi li difenderemo con tutte le nostre forze“.
Uno sciopero contro le politiche nazionali e non contro un candidato alla presidenza della Regione Liguria. “Chi parla di uno sciopero politico contro qualcuno – conclude Manganaro – si dovrebbe vergognare perché si ricorda dei lavoratori solo in questi momenti. Io questi signori non li ho mai visti davanti ai cancelli delle aziende. Qui si sciopera per difendere i diritti dei lavoratori”.
“Noi – fa eco Bosco – non siamo così sciocchi da far buttare via una giornata di lavoro alle persone che non sono qui per sostenere qualcuno”.