Liguria. “Inizia l’ultima settimana di campagna elettorale. Una campagna che ho vissuto interamente sul territorio, da un capo all’altro della nostra regione, incontrando cittadini, amministratori, amici: persone che mi hanno appoggiata e spronata. Perché sanno che non sono una catapultata in Liguria, ma una giovane donna del territorio, una donna che questo nostro territorio lo conosce e lo ama, una donna che per questo diventerà la prima donna Presidente della Liguria”. Così Raffaella Paita, candidata alla presidenza della Regione Liguria per il centrosinistra.
“Adesso serve un ultimo sforzo, tutti insieme, per dare una netta indicazione alla direzione che la nostra Regione deve prendere in futuro.
Avrei voluto confrontarmi molto di più su programmi, cifre e prospettive con i miei avversari, ma non lo hanno voluto. Io ho scritto un programma articolato e dettagliato che spiega linee guida, obbiettivi e contenuti di quella che sarà la mia azione politica. Perché io credo ancora che alla fine la differenza tra la buona e la cattiva politica la facciano le idee e i programmi. Avrei voluto sfidare ed essere sfidata su questo, sulle idee, sulle questioni che riguardano la vita quotidiana delle persone, invece che su presunti cambiamenti della politica nazionale. So che i cittadini e le cittadine valuteranno anche questo”.
“A un anno esatto dal 25 maggio 2014 la sfida resta intatta: anche questa volta c’è il derby tra speranza e paura, tra chi guarda al futuro e chi pensa solo al passato, tra chi introduce leggi più severe contro il malaffare e chi vota contro, tra chi vuole mettere il segno più sui dati economici e chi spera che tutto vada male per poter attaccare chi governa. Fra una settimana, se lo vorrete, saremo più forti di quanto lo siamo stati negli ultimi anni. Saremo più liberi, governeremo in autonomia, saremo più rapidi nelle decisioni”.
“Fra una settimana, se lo vorrete, terremo la destra di Berlusconi, di Salvini, di Belsito lontana da questa regione. Lo faremo con una proposta di programma pienamente e culturalmente di sinistra, e dimostreremo che chi ha rotto l’alleanza con noi non lo ha fatto per motivi programmatici, ma solo per dinamiche che nulla hanno a che vedere con gli interessi della gente. In bocca al lupo a tutti noi!”.