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Regionali, Arbarello (Fratelli d’Italia): “Sostegno alle politiche femminili: donna fulcro della famiglia tradizionale”

alice arbarello fratelli d'italia

Liguria. “Secondo l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere in Liguria ci sono oltre 36 mila imprese “rosa” con un tasso di “femminizzazione” del 22,4% contro il 21,44% del resto d’Italia, 4 punti percentuali sopra la Lombardia. Dati questi che la dicono lunga sull’importanza in Liguria dell’iniziativa imprenditoriale delle donne che, purtroppo, oltre a dover fare i conti con le difficoltà dei colleghi uomini legati al quadro generale dell’economia attuale, trovano gap prettamente di genere, ad esempio l’obbligo di avere un marito o un padre che garantisca per loro in banca e tassi di interesse penalizzanti. Sorte analoga di svantaggio, nel confronto con l’altro sesso, è subita dalle donne dipendenti che a parità di mansione con gli uomini percepiscono salari inferiori, un trattamento previdenziale peggiore: fattori che originano un gender pay gap o differenziale di genere che ancora è drammaticamente presente nel nostro Paese. Abbattere queste barriere significherebbe anche liberare forze nuove all’imprenditoria femminile e all’occupazione delle donne”.

Così interviene Alice Arbarello, candidata per la circoscrizione di Genova e provincia di Fratelli d’Italia, richiama l’attenzione sulla necessità di attuare provvedimenti regionali per l’abbattimento del gender pay gap – differenziale salariale di genere -, sostegno all’imprenditoria femminile e agevolazioni al credito per le imprenditrici e promozione del telelavoro per conciliare i tempi casa-lavoro.

“Anche Papa Francesco di recente è intervenuto su questo tema spinoso – dice Arbarello – valorizzare il ruolo della donna – e non penalizzarla come accade oggi – in quanto svolge una doppia funzione sociale sia in casa sia sul lavoro significa anche promuovere i valori di una famiglia tradizionale, cardine della nostra società, sempre più spesso messi in dubbio dalla progressiva perdita di punti di riferimento. In questi tempi in cui si parla tanto di politiche gender penso che sarebbe invece molto più costruttivo promuove le politiche di genere legate alla donna. Ma bisogna farlo nel concreto: costruire nuovi asili nido, promuovere gli asili aziendali, dare un supporto vero e concreto in fatto di assistenza a disabili e anziani la cui cura ricade comunque sempre sulla donna, mamma, moglie e figlia chiamata a fare “straordinari” non riconosciuti e spesso abbandonata e relegata ai margini della società, anziché premiata per il proprio impegno. Nell’era di internet e della banda ultralarga un enorme aiuto all’occupazione femminile potrebbe essere rappresentato nella promozione del telelavoro che potrebbe dare ottimi risultati sul piano della conciliazione dei tempi famiglia-lavoro”.

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