La vertenza

Piaggio Aero, posizioni ancora distanti. La Fiom genovese chiede modifica dell’atto notarile: “Fino al 5 giugno da qui non si muove nulla”

Poco o nulla di fatto ieri al Mise. Dalla prossima settimana si attendono i primi documenti dell'azienda che garantiscano il futuro di Genova, ma i sindacati non si fidano

cronaca

Genova. Posizioni ancora distanti tra azienda e sindacati sulla vertenza Piaggio Aero che ieri ha visto un nuovo passaggio nella sede del Mise. Appuntamento che la Fiom genovese ha disertato, considerando insufficienti le risposte scritte che l’azienda aveva inviato su invito dello stesso ministero una settimana prima. Presenti all’incontro gli altri sindacati, i rappresentanti dell’azienda e l’assessore regionale allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli.

L’incontro, a quanto si può leggere dal verbale ufficiale, sembra convincere abbastanza il ministero che ritiene “che quanto realizzato fino ad ora e le tempistiche e i programmi illustrati consentano di affermare che l’azienda ha la volontà di proseguire nella realizzazione di quanto concordato in data 10 giugno 2014” ma visto che il piano si svilupperà nei prossimi 4 anni ha confermato la “necessità e disponibilità a verifiche costanti”.

L’azienda si è impegnata a fornire dalla prossima settimana alcune informazioni relative allo svolgimento del piano come il contratto di affitto di nuove aree dentro l’aeroporto. Si tratterebbe di una parte del capannone Cga, che Piaggio aero, dopo aver perso la gara per un capannone di maggiori dimensioni, prenderebbe in subaffitto”. L’azienda si è detta disponibile a una “verifica puntuale” dei carichi di lavoro di Villanova d’Albenga incontrando direttamente le rsu. Entro il 31 maggio, inoltre, Piaggio comunicherà la data di inizio lavori per la palazzina aeroportuale, per il magazzino e per il delivery center.

Piaggio vorrebbe anche procedere dal 21 maggio allo smontaggio e al trasferimento degli scali fusoliere e poi degli scali ali, ma la Fiom genovese su questo non ci sta: “Da qui non si muove nulla fino all’incontro del 5 giugno”, dice Adriano Spallarossa: “Qui ci sono tante parole e pochi fatti, fino a che non arriveranno impegni scritti, noi non ci fidiamo”.

Non solo. La Fiom chiede ufficialmente che l’atto notarile che è stato siglato con le banche il 22 settembre scorso (cioè tre mesi dopo l’accordo sindacale di giugno) e che contiene, a detta dell’azienda per errore, il vecchio piano industriale di Piaggio con la dismissione completa del sito genovese per rientrare da un debito di 190 milioni, sia modificato da un nuovo atto.

“Devono modificare quell’atto – dice il segretario dei metalmeccanici genovesi Bruno Manganaro – perché un atto notarile sappiamo bene che vale più di un accordo sindacale”. Ancora: “L’azienda rende difficile anche la realizzazione di quanto promesso dalla Regione Liguria che voleva acquistare tramite Filse le aree dismesse per creare nuove opportunità di industria, ma la Regione aveva valutato quelle aree in 2-3 milioni, Piaggio ne chiede 10 di più. Piaggio Aero ha confermato che chiuderà il bilancio in perdita, e in più ha un debito da 190 milioni con le banche. Come facciamo a fidarci?”.

Perplessità, ma decisamente più sfumata, da parte di Fim e Uilm: “Dai vertici Piaggio è arrivata la conferma che il piano industriale è quello concordato – spiega Alessandro Vella, Fim Cisl Genova – con occupazione prevista per Genova, tra Service e delivery, di almeno 250 unità entro il 2018. Abbiamo fatto un nuovo passo avanti ma adesso attendiamo atti concreti e teniamo le antenne dritte”.

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