Genova. “Non è possibile che Comune di Genova e Regione Liguria non trovino mai soldi per dare servizi sociosanitari migliori ai genovesi e ai liguri, ma siano sempre efficientissimi quando si tratta di dare vitto e alloggio agli immigrati. Mi è stato riferito che oggi si starebbe preparando in fretta e furia l’accoglienza di nuovi potenziali clandestini, tra i quali è molto probabile ci siano casi di scabbia, di altre malattie infettive e speriamo non di ebola, nell’ex ospedale di Quarto, dove per altro ancora sono presenti servizi sanitari aperti al pubblico e pazienti psichiatrici. Se confermato, sarebbe scandalo inaccettabile: nell’ex manicomio, che la giunta Burlando-Paita aveva già messo in vendita per fare cassa e quindi smantellando tutti i servizi che servono il distretto sociosanitario del Levante, da oggi, e per chissà quanto, saranno ospitati immigrati con vitto, alloggio gratis e vista mare. Basta: non è possibile continuare su questa strada. I genovesi sono stufi di essere sempre messi in un angolo e scavalcati nei diritti dal primo venuto. Il buonismo fasullo delle giunte Doria e Burlando-Paita deve essere scardinato. Bisogna ripristinare al più presto la giustizia sociale anche nella nostra città”.
Così Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e candidato capolista per il Carroccio nella circoscrizione di Genova e provincia alle Regionali, che critica la scelta della Regione Liguria e del Comune di Genova di ospitare nuovi immigrati nella struttura.
“Abbiamo 400 immigrati che questa mattina sono sbarcati alla Spezia e di cui non sappiamo nulla: né chi sono né quali malattie abbiano né se rappresentano una potenziale minaccia terroristica per le nostre città. Parlare di persone in fuga da una guerra mi sembra un po’ riduttivo e fuorviante: perché oltre il 93% di quelli che arrivano sulle nostre coste sono uomini? Perché se sono popoli che fuggono dalle guerre non portano con loro moglie e figli? C’è qualcosa che non torna. Ma soprattutto non tornano i conti che i genovesi si trovano sempre a pagare per accogliere nuove ondate di immigrati anche là dove avrebbero diritto di trovare invece servizi sociosanitari. Come già era capitato 3 anni fa nell’ex ospedale Frugone di Busalla trasformato in centro di accoglienza, non vorremmo ritrovarci anche con l’ex manicomio di Quarto trasformato in un ostello da cui gli immigrati poi non se ne vogliono più andare. Questa mattina a Borzonasca questi “ospiti” hanno addirittura occupato la strada provinciale per protestare contro il loro trasferimento. E come dar loro torto? Chissà quanti genovesi vorrebbero starsene a Borzonasca con vitto e alloggio pagato”.