Liguria. “A leggere il possibile catalogo degli hotel da destinare all’accoglienza degli immigrati viene solo una grande tristezza e rabbia per chi continua a promuovere la finta politica del buonismo, riducendo la nostra regione a un “hotel diffuso” per disperati. Trovare gioielli come il Portofino Kulm a 4 stelle di Camogli, struttura di pregio in via di ristrutturazione, o alberghi nel centro di località turistiche come Sestri Levante, Rapallo o Santa Margherita, ma anche nel nostro straordinario entroterra per esempio a Santo Stefano d’Aveto ce la dice lunga su quanto la giunta Burlando-Paita ha puntato sul rilancio dell’offerta turistica della nostra regione. Oltre a non aver investito più dell’1% su un settore che dovrebbe essere il traino per la nostra economia, invece di cercare di attrarre turismo straniero ora punta tutto sul turismo degli immigrati. Uno scandalo che svilisce il nostro territorio e tutte le imprese del comparto oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. Uno scandalo a cui auspico che i sindaci si oppongano come avvenuto già per altre Regioni come Veneto e Lombardia. Invece di trovare spazi, magari nelle strutture alberghiere dismesse, per ospitare i nostri anziani o i disabili la Regione sceglie di aprire le porte agli immigrati”.
Così interviene Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e candidato capolista alle prossime regionali nella circoscrizione di Genova e provincia per il Carroccio, che contesta la decisione di ospitare immigrati in strutture alberghiere di pregio nelle località turistiche e annuncia sopralluoghi agli hotel.
“Invece di aver cercato di creare accoglienza per i turisti dell’Expo di Milano – continua Rixi – la giunta Burlando-Paita si sta impegnando a trasformare Genova e provincia in un dormitorio per immigrati con annesso centro di smistamento alla Fiera del Mare dove si sarebbe dovuta svolgere l’anteprima dell’Euroflora, scippata invece dalla Firenze renziana, senza che la Regione abbia mosso un dito. La Paita dovrebbe rispondere e pensare in primo luogo ai cittadini che rappresenta e non a chi lucra sul business dell’immigrazione. Il primo impegno della sinistra, che si riempie la bocca con parole come solidarietà e accoglienza, dovrebbe garantire a questi immigrati di poter vivere nel proprio Paese e non essere costretti ad abbandonare tutto per venire qui dove per loro non c’è alcuna speranza di un futuro dignitoso. Bisogna aiutarli a casa loro: aiutarli in Africa costerebbe molto meno – 3 euro contro i 43 in Italia – e non sradicherebbe migliaia di persone dalla propria terra. È evidente che chi goda per queste continue partenze dalle coste africane sia solo chi si riempie le tasche alle spalle dei disperati”.