#regionali2015

Immigrazione, Rixi: “Genova città accogliente e solidale: non accettiamo lezioni da chi è abusivo e illegale”

Mercatino Turati, sopralluogo della Lega che presenta interrogazione al Senato

Liguria. “Non accettiamo lezioni da chi vive nell’illegalità e ha fatto dell’abusivismo la propria bandiera: Genova è una città accogliente e solidale e mi pare che la sua storia lo dimostri. Ma i genovesi non sono stupidi e sono stufi di subire situazioni di degrado che ormai hanno assunto dimensioni colossali. Questi signori ci dicono che non vogliono che si chiami più la polizia per riportare un po’ d’ordine nei quartieri? Quando smetteranno di essere abusivi, di occupare il suolo pubblico senza pagare un euro di tasse, di rendere impossibile la vita a commercianti e residenti, siamo certi che i genovesi saranno ben contenti di non essere più costretti a mobilitare le forze dell’ordine per vivere tranquilli a casa propria”.

Così Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e candidato capolista del Carroccio per la circoscrizione di Genova e provincia commenta le richieste emerse durante la manifestazione organizzata ieri da associazioni di immigrati.

“Sono stato io il primo se non l’unico, come consigliere comunale e regionale, ad aver parlato con questi abusivi durante i miei tanti sopralluoghi all’intollerabile fiera dell’abusivismo di via Turati – dice Rixi – ma dialogare con chi predente la politica del “tutto dovuto” è impossibile. Prima si prendano una licenza, paghino le tasse, si affittino un banco sul mercato e poi parleremo di dialogo. Abbiamo gli ambulanti regolari nei nostri mercati rionali alla canna del gas tra studi di settore e incubo Bolkestein e noi dovremmo dare tutto gratis a questi signori che vendono merce contraffatta, spesso rubata o nella migliore delle ipotesi prelevata dalla rumenta? Inizino a rispettare i genovesi e la legge: poi potremmo pensare di dialogare alla pari”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.