Genova. E’ tornato dopo quattro giorni di assenza il mercatino di via Turati, improvvisamente colpito da un misterioso divieto dal sapore tutto elettorale. Da lunedì infatti le aree intorno a piazza Raibetta, per la prima volta dopo anni, erano sgombre da teli e merci. Un divieto assoluto, fatto rispettare da un cospicuo contingente di polizia municipale, che varrebbe fino al prossimo martedì. Divieto elettorale quindi, quindi ma anche paura dei venditori nel momento in cui a Tursi si sta tentando una soluzione alternativa.
A difendere il mercatino, riportando questa mattina una sessantina di venditori in piazza, ci hanno pensato gli antagonisti genovesi. Un gruppo di giovani si è ritrovato questa mattina, poco dopo le 10, in piazza Raibetta per proteggere i venditori, che si sono posizionati sotto la sopraelevata, da un eventuale intervento della Municipale, che non si è mossa.
Gli antagonisti hanno anche distribuito ai passanti un volantino dal titolo “A noi il mercatino piace un casino” dove spiegano che “scegliere di identificare come nemico chi è semplicemente più povero e meno tutelato, chi non paga le tasse perché la sua stessa esistenza è illegale, significa scegliere di porre i propri piccoli interessi prima della vita di una persona. Significa smettere di cercare le cause comuni che portano da una parte a spingersi oltre mare per mantenere se stessi e la propria famiglia e, dall’altra a lavorare una vita intera per pagare tasse in cambio di servizi che non ci si può permettere e avere un tetto sopra la testa”.
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