L'ultima sentenza

G8 di Genova, ex comandante del reparto mobile di Bologna condannato a due anni per falsa testimonianza

Quattro dei suoi uomini sono stati condannati a 4 anni per falso e calunnia: arrestarono ingiustamente due manifestanti pacifici dicendo che erano black bloc

Diaz 0666

Roma. La corte di Cassazione ha confermato la condanna a due anni di reclusione con sospensione condizionale nei confronti di Luca Cinti, comandante del reparto mobile della Polizia di Stato di Bologna impiegato a Genova durante il g8.

Il 20 luglio 2001 quattro suoi agenti arrestarono in piazza Manin due manifestanti spagnoli con l’accusa di essere black bloc ed in particolare di aver lanciato una molotov e di aver aggredito i poliziotti a colpi di spranga. Nel corso delle indagini fu poi trovato un filmato che riprendeva la scena e che mostrava invece come i due manifestanti fossero disarmati e assolutamente pacifici.

I quattro agenti furono processati per falso e calunnia e condannati a quattro anni. Nel processo Cinti testimoniò in loro favore, dichiarando di aver effettivamente assistito all’arresto di due violenti e sostenendo che i due innocenti spagnoli sarebbero stati vittima di uno scambio di persona avvenuto in questura al momento di scrivere i verbali di arresto.

Il comandante fu poi rinviato a giudizio e condannato sia dal tribunale , nel 2013, che dalla corte di appello di Genova, nel 2014; ieri la condanna definitiva per falsa testimonianza.

I due manifestanti spagnoli,parti civili nel processo e difesi dagli avv. Francesco Romeo, Laura Tartarini ed Emanuele Tambuscio, dopo l’arresto furono condotti nel carcere di Bolzaneto e poi espulsi. I quattro agenti bolognesi non sono stati destituiti dalla Polizia dopo la condanna e sono in procinto di rientrare in servizio dopo aver scontato la pena in affidamento in prova.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.