Genova. “L’obbligo di fare analizzare anche una sola conca di materiali di risulta da piccoli cantieri e di semplici ristrutturazioni domestiche, è l’ennesimo balzello che si è inventato il governo Renzi e che viene tacitamente avvallato dalla giunta Burlando-Paita. Far pagare 360 euro più Iva per le analisi di materiale misto, per esempio poche mattonelle e un po’ di cemento, vuol dire scoraggiare i cittadini a fare manutenzione, significa penalizzare, inutilmente, un comparto come quello delle costruzioni che ha perso 9 mila addetti in cinque anni. Ora che l’edilizia sembra vedere qualche spiraglio di ripresa, il governo si inventa questa tassa occulta che per altro incentiva le cattive pratiche di conferimento abusivo”.
Così interviene Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e candidato capolista del Carroccio alle Regionali per la circoscrizione di Genova e provincia, raccoglie la denuncia degli edili e propone una deroga sul conferimento di piccole quantità di materiale di risulta.
“Il rischio concreto – spiega Rixi – è che per aggirare questa normativa si possano verificare episodi di sversamento di materiali edili un po’ dove capita, specialmente nelle valli dell’entroterra, meno sottoposte a controlli, e negli alvei dei fiumi. Possiamo ben immaginare quali sarebbero le conseguenze sul già fragile equilibrio idrogeologico del nostro territorio. Ma è tutta la filiera legata all’edilizia a venire penalizzata: anche il mondo dell’autotrasporto che si occupa di trasferire il materiale dal sito di produzione al magazzino di stoccaggio viene caricato degli oneri aggiuntivi. Consideriamo inoltre che, con la chiusura della discarica di Scarpino, non esistono più discariche per materiali come legno o poliestere di cui stanno già comparendo depositi abusivi per esempio in lungomare Canepa.
È ovvio che se per un lavoro di ristrutturazione da poche centinaia di euro si aggiungono circa 500 euro Iva inclusa per i costi di analisi si incentiva l’aggiramento delle regole. La nostra proposta, che nasce dalle preoccupazioni reali di chi oggi gestisce i magazzini di conferimento dei materiali di risulta e dagli autotrasportatori, è di porre una deroga piccoli quantitativi in modo da non penalizzare i cittadini, le imprese e la tutela dell’ambiente”.