Liguria. Il flusso del credito alle micro e piccole imprese artigiane della Liguria porta ancora il segno meno. Secondo gli ultimi dati Banca d’Italia elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, il calo con cui si è chiuso il 2014 è del 3,6% rispetto all’anno precedente, con uno stock complessivo di poco più di 1,1 miliardi di euro. Per quello che riguarda il totale delle imprese, che in un anno assorbono circa 19,8 miliardi di euro, si parla di un -2,5% rispetto al 2013.
Un calo, quello dei prestiti verso l’artigianato ligure, quasi in linea con quello medio nazionale (-3,8% e 47 miliardi erogati alle micro e piccole imprese) e leggermente superiore a quello medio del Nord Ovest (-3,1% e 15,5 miliardi). Nessuna regione è stata risparmiata dalla generale rotta negativa dei prestiti bancari: a subire il calo maggiore il Friuli Venezia Giulia (-6,9%), seguito da Calabria (6,5%) e Abruzzo (5,3%), mentre hanno tenuto duro più di altri territori Campania (-0,6%), Valle d’Aosta (0,7%) e Sardegna (-1,65). La Liguria, con il 5,6%, è solo 16esima per peso di credito all’artigianato sull’ammontare dei prestiti erogati al totale delle imprese: ai primi posti Marche (9,4%), Molise (9%) e Trentino-Alto Adige (8,7%).
“Lo sviluppo e la crescita delle micro e piccole imprese artigiane passa anche per il miglioramento delle condizioni di accesso al credito, vero e proprio carburante per l’impresa – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – per questo, tra le priorità che abbiamo sottoposto ai candidati alle elezioni regionali, che hanno risposto positivamente sottoscrivendo il documento, ci sono anche diverse azioni concrete che vanno in questa direzione. Per esempio, innovare e potenziare il ruolo dei Confidi, anche attraverso forme di aggregazione in rete e fornire le micro e piccole imprese di nuovi strumenti di credito e di capitalizzazione, utilizzando le risorse della nuova programmazione comunitaria”.
Guardando alla situazione provinciale, il calo più pesante riguarda le imprese artigiane di Imperia, con un -6,7% rispetto a dicembre 2013 e uno stock di 153 milioni di euro. Segue Genova, con un calo del 3,5% e 524 milioni erogati alle micro e piccole imprese. Il savonese registra un -3% e prestiti per 298 milioni di euro, mentre nello spezzino il calo è quello meno incisivo della regione, con un -1,7% su uno stock di 139 milioni.
Segno meno che, anche in base ai dati nazionali di inizio anno, non sembra voler invertire la rotta: a febbraio si rileva un persistente -3,2% dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, dato in peggioramento rispetto al -2,9% registrato circa un anno prima (marzo 2014).