C’è tempo fino al 16 giugno per formulare osservazioni sul Puc di Genova e Coldiretti sta lavorando senza sosta e in solitaria perché dal piano urbanistico sia eliminato il divieto di costruire nuove serre, figlio di un’interpretazione draconiana della Vas regionale, che invita a adoperarsi per combattere l’impermeabilizzazione del suolo.
“Il problema – sottolinea il presidente di Coldiretti Genova, Valerio Sala – è che non si riesce a comprendere come da un parere che richiama la necessità di individuare puntualmente aree idonee alla realizzazione di impianti come le serre, si sia arrivati, con la deliberazione 6/14 del consiglio comunale inerente l’adozione del Progetto Definitivo di Puc, alla norma che vieta tout court la nuova costruzione di serre di tipo tradizionale, costruzioni stabili con struttura in muratura o metallica e con copertura di vetro e similari”.
La prescrizione sembra non solo eccessiva, ma anche poco in linea con le indicazioni della Vas stessa, che non prefigurano divieti, ma subordinano la realizzazione di serre all’impiego di particolari tecnologie di copertura delle stesse e a sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. Ed è proprio su questo punto che insiste il documento consegnato da Coldiretti in Comune nei giorni scorsi, con la speranza che palazzo civico – dal quale sono arrivati segnali di apertura – faccia un passo indietro rispetto a una soluzione che rischierebbe di fare seri danni. Infatti, lo stop alle “stuffe” colpirebbe pesantemente il tessuto agricolo genovese, in particolare il Parco del Basilico, situato nelle aree collinari retrostanti la delegazione di Genova Pra’, dove sono storicamente insediate le aziende agricole che producono il basilico in serra. L’entroterra di Pra’ produce ogni anno oltre 5mila quintali di basilico Dop, senza contare mazzetti e bouquet. E parliamo di un settore in forte espansione. Inoltre, il basilico è elemento cardine di quel Pesto genovese che, con il sostegno del Comune stesso, si candida a diventare parte del Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. A fare le spese di un’eventuale conferma dello stop alle serre sarebbero naturalmente anche altri comparti agricoli, come la floricoltura.
“Stiamo incontrando i floricoltori che operano sul territorio comunale di Genova – spiega il direttore di Coldiretti Genova e La Spezia, Domenico Pautasso – e sempre più produttori e operatori si rivolgono alla nostra associazione, la sola che si sta impegnando in questa battaglia, per fare le loro osservazioni, alle quali siamo lieti di dar voce”.