Genova. Notte violenta nei vicoli di Genova con il bilancio di un ferito grave e un arresto per tentato omicidio.
Tutto ha avuto inizio intorno alle 5.30 quando l’aggressore e la vittima, rispettivamente due senegalesi di 32 e 40 anni, peraltro tra di loro conoscenti, si sono incontrati in Via di Prè. Tra i due è scaturita una lite che, in breve, è degenerata in una colluttazione. Quando alcuni amici sono intervenuti per separare i litiganti, il più giovane ne ha approfittato per estrarre dai pantaloni un coltello da cucina di 20 cm e colpire il rivale con un fendente al fianco destro, per poi fuggire.
Il ferito si è allontanato di un centinaio di metri in Vico Doria, sorretto dagli amici, per poi accasciarsi. Qui è sopraggiunto nuovamente l’aggressore che ha tentato di infliggergli un secondo colpo indirizzato alla gola che la vittima è riuscito a parare alzando le braccia e subendo una seconda ferita all’avambraccio. L’intervento degli amici ha poi costretto nuovamente l’aggressore ad allontanarsi, mentre la vittima ha raggiunto Via Gramsci dove sono sopraggiunte le volanti e l’ambulanza, che ha trasportato il ferito al pronto soccorso dell’ospedale San Martino in codice rosso.
Immediate sono scattate le ricerche in zona dell’aggressore da parte delle volanti della polizia che, oltre alla descrizione del soggetto e dell’abbigliamento, hanno reperito tramite facebook alcune foto che lo ritraevano in maniera nitida, subito trasmesse a tutti gli operatori tramite WhatsApp.
Questo ha permesso agli agenti di una volante, recatasi presso l’ospedale San Martino a tutela della sicurezza della vittima, di riconoscere immediatamente l’aggressore che, poco dopo le 7.00, è entrato nella struttura ospedaliera, presumibilmente per farsi a sua volta medicare, con ancora addosso gli abiti sporchi di sangue e sul viso i segni della colluttazione.
L’uomo, immediatamente bloccato, ha ammesso le proprie responsabilità e ha riferito di essersi sbarazzato del coltello in Vico Durazzo, dove gli agenti lo hanno recuperato. L’arrestato, al termine degli accertamenti, è stato portato nel carcere di Marassi.