“È indispensabile provvedere all’introduzione di una gestione manageriale seria con un piano industriale preciso che provveda a eliminare gli sprechi e le ancora troppo presenti inefficienze nel sistema del trasporto pubblico locale. Nel caso di Atp, l’azienda provinciale dei trasporti di Genova, non basta rimpolpare le casse con 140 mila euro: occorre rivedere l’intera struttura aziendale, ridurre i dirigenti e provvedere invece a implementare il numero del personale viaggiante”.
Così interviene Franco Senarega, consigliere comunale di Recco, candidato del Carroccio alle Regionali per Genova e la circoscrizione dell’area metropolitana, che ieri sera si è astenuto nella votazione della delibera di giunta per lo stanziamento di 140 mila euro ad Atp.
“Il primo obiettivo è razionalizzare la gestione del servizio – dice Senarega – bisogna intervenire sul parco mezzi, oggi in gran parte vetusto e superato, e aumentare i controlli sui bus. Ci sono linee su cui è purtroppo molto diffuso il “portoghesismo”, un fenomeno che incide notevolmente sul mancato introito di risorse. Tutti gli esperti del settore del tpl concordano nel dire che l’unico deterrente all’evasione è costituito dai controlli. Rafforzare la presenza di controllori sulle linee porterebbe anche l’effetto positivo di una maggiore sicurezza per autisti e passeggeri. Multare non basta: bisogna prevenire. Secondo recenti stime, a Genova le sanzioni saldate non sono neppure il 9% di quelle emesse”.
“È evidente che per recuperare risorse bisogna far pagare il biglietto e non pensare di poterci mettere una pezza a posteriori. Oltre alla presenza fisica di controllori che effettuano interventi a spot, sarebbe pertanto da valutare l’introduzione del biglietto elettronico che funziona in mezza Europa. La giunta Burlando-Paita ne parla da 10 anni, ma non ha ancora fatto nulla in questa direzione. Il trasporto pubblico locale, soprattutto il servizio svolto da Atp, è indispensabile per mantenere vivo il nostro entroterra e dare adeguati collegamenti con la costa e per questo va difeso, ma attraverso una gestione efficiente dell’azienda e non con finanziamenti una tantum”.