Dopo il blitz

Antagonisti francesi arrestati a Genova: “Mai stati a Milano”. Sono accusati di danneggiamento e resistenza

Sequestrati volantini, una mascherina sanitaria e bombolette spray. Sette le auto danneggiate in centro storico

Macchina sequestrata ai no Expo francesi

Genova. “Non sono stato a Milano e tantomeno ho partecipato agli scontri. Sono a Genova da una settimana e sono venuto a trovare il mio amico Pierre Boilleau che studia qui». Luc Robert Gauthier, 24 anni, uno dei cinque antagonisti francesi arrestati sabato notte dalla polizia per aver danneggiato sette auto nel centro storico di Genova, ha negato di aver partecipato ai disordini del primo maggio nel capoluogo lombardo.

Stessa linea difensiva anche per Pierre Boilleau. Al suo legale d’ufficio Silvio Romanelli ha detto di non essere stato a Milano. “Sono qui da sei mesi a seguire il corso di studi Erasmus, studio Filosofia e non ho preso parte ad alcuni disordini». I due si trovano nel carcere di Marassi insieme ai connazionali Tristan Gweltaz Haye, 26 anni e Raemy Hicham Errabia, 24, difesi dall’avvocato Alessandro Gorla insieme a Chloè Gallais, 25 anni, che si trova invece nel carcere femminile di Pontedecimo.

Il sostituto procuratore che coordina le indagini Federico Manotti, dovrebbe nel pomeriggio inviare al gip gli atti con la richiesta di convalida dell’arresto per danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e per due dei cinque ragazzi anche false generalità.

I cinque sono stati arrestati ieri dopo un’alba ‘tormentata’. Tutto è cominciato intorno alle 5 quando una pattuglia di addetti alla vigilanza privata della cooperativa Lubrani sorprende un gruppo di giovani che sta rompendo parabrezza e specchietti delle auto posteggiate. I vigilantes chiamano la polizia e intanto seguono i giovani che scappano dalla zona di Campetto (dove è avvenuto il danneggiamento) fino alla zona compresa tra largo Zecca e il Carmine, rifugiandosi in un palazzo di salita San Nicolosio. Un poliziotto prova a entrare dalla finestra, la casa è al primo piano, ma viene quasi respinto da uno degli occupanti. La polizia chiama i vigili del fuoco che sfondano la porta. Nel verbale si legge che i poliziotti vengono “aggrediti nel corso dell’irruzione”.

A quel punto interviene la Digos, avvertita dalle volanti, che si occupa della perquisizione. Nell’appartamento, dove abita Boilleau, che appunto fa l’Erasmus a Genova, viene sequestrato “ingente materiale riconducibile a esponenti dell’area antagonista “No Tav” e “No Expo” – scrivono i poliziotti nel verbale – tra i quali diverso materiale cartaceo composto da volantini, cartine di Genova e di Milano, bombolette spray, una mascherina sanitaria, dispense e libri di lingua araba, abbigliamento di colore nero e altro materiale riconducibile ai fatti avvenuti a Milano nella giornata del Primo Maggio”.

Parallelamente all’indagine per i danneggiamenti avvenuti in centro storico, la procura di Genova insieme alla polizia sta verifciando se esistono elementi probatori che indichino che i giovani non solo sono stati alla manifestazione di Milano ma soprattutto che hanno partecipato ai danneggiamenti. Non appena completata questa fase di indagini, eventuali informazioni in merito saranno trasmesse alla procura del capoluogo lombardo.

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