Il voto

Amiu, il ‘partner industriale’ diventa ‘partner’: Tursi vota delibera annacquata. Farello: “Soluzione entro l’estate”

I lavoratori: "Modifiche insufficienti". Domani potrebbero essere decise nuove forme di agitazione

corteo lavoratori amiu 20 aprile 2015

Genova. La modifica, frutto in particolare di una trattativa tra la Lista Doria e il partito democratico, era nell’aria da giorni ma si è concretizzata solo ieri, dopo un incontro tra il capogruppo doriano Enrico Pignone e una delegazione di lavoratori.

Così, all’interno della corposa delibera sulla riorganizzazione delle società partecipate come previsto dalla Finanziaria, dalla parte riguardante il futuro di Amiu la ricerca di un ‘partner industriale’ diventa ‘partner tramite aggregazioni societarie o altre che garantiscano la migliore realizzazione del piano industriale di Amiu”.

Un emendamento di giunta che per oggi è bastato a smorzare la protesta, insieme al fatto che il voto sulla delibera è arrivato solo quando i lavoratori, che avevano riempito gli spalti di Tursi, se ne erano ormai andati, anche se soprattutto tra le rsu sembra più che evidente che si tratti di un emendamento di facciata.

Ma la confusione tra i lavoratori è tanta dopo la firma della pre-intesa in Regione che escludeva l’ingresso dei privati, poi la delibera iniziale che invece lo prevedeva, ora questa modifica che potenzialmente potrebbe prevedere invece il supporto di cassa depositi e prestiti, ma che tutti a Tursi o quasi, sanno che equivale invece a un primo via libera per l’ingresso di Iren.

A quali condizioni? Questo è tutto da vedere. Per questo i sindacati hanno già formalizzato diverse richieste d’incontro a Regione, Comune, azienda e città metropolitana affinché nell’accordo di programma ci siano paletti precisi, ma ancora non hanno ricevuto risposte. Molto probabilmente la partita Amiu, troppo delicata per molti in piena campagna elettorale, verrà gestita solo dopo le elezioni del 31 maggio, anche se per i sindacati sarebbe auspicabile che le garanzie arrivassero prima. Secondo quanto appreso da fonti sindacati già domani in una prima riunione a cui seguirà un’assemblea con tutti i lavoratori, verrà deciso di mantenere lo stato di agitazione con la proclamazione di un nuovo sciopero, probabilmente a giugno, anche perché per il 25 maggio è già indetta un’astensione a livello nazionale del settore per il rinnovo del contratto.

Tra i contrari alla delibera ritoccata, oltre al movimento 5 stelle e a Gian Pastorino di Sel il capogruppo di Fds Antonio Bruno che ha sottolineato come “l’aver eliminato l’aggettivo industriale per alcuni potrebbe voler aprire all’intervento di cassa depositi e prestiti ma potrebbe anche significare l’apertura a fondi di investimento” giustificando così il suo no alla delibera che è poi passata con 20 sì, 8 no e 3 astenuti.

Il capogruppo del partito democratico Simone Farello, nella dichiarazione di voto ha ricordato che con “questa delibera sul tema di Amiu non fa altro che confermare la linea che il consiglio comunale aveva già assunto nell’agosto 2013. “Nel frattempo la situazione oggettiva di Amiu si è complicata nonostante che amministrazione e azienda abbiano fatto investimenti Ora resta da capire se gli investimenti che devono essere fatte devono essere fatti ancora dal Comune o devono arrivare da un soluzione industriale”.

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