Sono oltre 1 milione e 700mila i fondi arrivati dalla chiesa di Genova per gli alluvionati del 2014. Attraverso Caritas sono stati coordinati i centri di ascolto vicariali, mettendo in campo, nei primissimi giorni dopo l’alluvione, oltre 200 volontari che hanno operato nei sei municipi genovesi colpiti e nei sei comuni della provincia interessati per censire le situazioni più critiche e urgenti.
Alla fine sono state aiutate economicamente 173 famiglie, pari a 382 persone, prevalentemente italiane, di ceto medio basso, con importi variabili tra i 200 e i 10mila euro, e 290 esercenti, molti dei quali già colpiti dall’alluvione del 2011, che sono stati sostenuti in due fasi di intervento. A questo si sono uniti anche gli aiuti per le strutture sociali e socio pastorali, tra le quali scuole, società operaie cattoliche, cooperative sociali, confraternite e comitati cittadini o circoli.
“I genovesi – ha commentato l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco – si sono rimboccati le maniche e hanno reagito, facendo enormi sacrifici, e noi abbiamo cercato di inserirci in queste dinamiche. Oggi vediamo segni positivi ma queste persone, nello stesso tempo, convivono con la paura, con il timore che si possano ripetere queste tragedie se non si fanno i lavori pubblici necessari. Ci sono i finanziamenti ma servono tempi veloci”.