Storie blucerchiate

“Album dei ricordi blucerchiati”: Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp

Gli Ultras blucerchiati hanno dedicato il loro club al giocatore italo-argentino

Tito Cucchiaroni

Arenzano.  La foto da “incastonare”, come una gemma, nell’album della memoria blucerchiata, la scatta – con tanto di dedica – un brizzolato amico, che incontro su un pontile del porticciolo…

“In sciu muggiu de Prà, sopra un chiosco che vendeva aranciate, più ai pescatori, che ai bagnanti, ho visto sventolare la prima bandiera del Doria, messa a riva dallo zio che, quella domenica di metà maggio del ’61, mi ha portato a Marassi, a vedere – per la prima volta – una partita di Serie A… iscrivendomi indelebilmente nella lista dei tifosi della Samp… Come resistere al fascino di quei colori, in un contesto di pubblico festante per i goal fatti alla Roma da quel giocatore ‘scarso crinito’ e con le gambe arcuate, veloce come il vento, che sparava bordate micidiali ?”

Facile capire che sta parlando di Ernesto Bernardo “Tito” Cucchiaroni… ma a quale partita si riferisce ? Sampdoria-Roma 3-2… andiamo a ripescarla in archivio : Rosin, Vincenzi, Marocchi, Lojodice, Bernasconi, Bergamaschi, Toschi, Vigna, Brighenti, Ocwirk, Cucchiaroni, doppietta del Tito, intramezzata da un goal di Ernst Ocwirk, due “giganti” della Sampdoria a cavallo degli anni ‘50/60.

Ma chi è questo argentino, cui gli Ultras sampdoriani hanno dedicato il club e che persino quelli dell’Olympique Marsiglia spesso osannano ?

Una pagina del sito “Misiones online” (la regione degli Indios Guaranì e del “Chiquito” Romero, oltre che di Tito Cucchiaroni, nato nel capoluogo Posadas), lo definisce “el mejor jugador de futbol misionero de todos los tiempos”, mentre sul sito web del Club Atletico Tigre, la squadra della provincia di Buenos Aires, nelle cui fila ha esordito (51 goal in 139 partite), nella sezione riservata agli “idolos y legenda” si parla di lui e del fatto che le “sus aceleraciones y frenos en espacios reducidos, apilaban rivales, que eran superados por finas gambetas” e che inoltre “pasó a Boca Juniors, en lo que fue el pase más importante de la época, tal es así que con ese dinero Tigre terminó su estadio”.

Insomma con la sua cessione si sono rifatti lo stadio…

Due anni a difendere i colori “xeneizes” e nel contempo quelli della “albiceleste”, con cui, in coppia col geniale Angel Labruna del River Plate ed agli altri futuri colleghi italiani, Ernesto Grillo (Milan) e Santiago Vernazza (Palermo, Milan, Vicenza), conquista la Coppa Sudamericana per nazioni, dopo di che ecco il trasferimento in Italia, al Milan, che pur orfano di Gunnar Nordahl, ma con i confermati Juan Alberto Schiaffino e Nils Liedholm, vince lo scudetto al primo colpo. Non pago, l’anno successivo gioca in maglia rossonera la finale della Coppa dei Campioni contro i “blancos” del Real Madrid, uscendone sconfitto (2-3) solo nei tempi supplementari.

Sostituito al Milan da Josè Altafini, fresco campione del mondo col Brasile, Cucchiaroni, nell’estate del ’58, approda alla Sampdoria, insieme al nuovo mister Eraldo Monzeglio e ad Aurelio Milani, con l’ingrato compito di non far rimpiangere la cessione all’Inter di Eddie Firmani, autore nel campionato precedente di 23 reti, secondo solo allo juventino John Charles.

Il primo goal, in blucerchiato, lo fa al Torino, il secondo al Napoli ed il terzo alla Fiorentina, ma quale miglior biglietto da visita, per presentarsi ai tifosi della Sud, poteva stampare, che non fosse una doppietta al Genoa, nel derby ?

Ne farà 10 quell’anno e altrettanti nel successivo (40 in totale su 138 partite), formando, con il funambolico folletto svedese, Nacka Skoglund, un’inarrestabile coppia d’attacco sulla fascia sinistra, in grado di fornire, nel ‘60/61, al centravanti di una delle migliori Samp di tutti i tempi, Sergio Brighenti, assist a go-go (27 reti).

L’ultimo “timbro” lo apporrà nel maggio del ’63, in un Sampdoria-Palermo , mentre a Mantova una settimana dopo, giocherà la sua ultima partita… non solo nel Doria, perché smessa la “camiseta” blucerchiata, appenderà le scarpette bullonate (allora lo erano davvero) al classico chiodo… da lì in poi diventerà “leggenda”…

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