Lettera al direttore

Vigilanza Privata in tribunale, Uil: “Gare al massimo ribasso in barba ai livelli di sicurezza”

Dopo il caso del Tribunale di Milano Uil e Uiltucs puntano il dito sugli standard di sicurezza a Genova nei siti sensibili come Tribunale e Porto. Purtroppo, il Paese si rende conto della carenza dei livelli di sicurezza solo dopo fatti gravi come la strage avvenuta nei giorni scorsi al Tribunale di Milano. E’ spesso solo a quel punto che ci si accorge che il sistema è farraginoso e che le norme per il mantenimento degli standard di sicurezza non sono state applicate. Probabilmente a Milano il decreto Maroni, che stabilisce le regole di vigilanza degli obiettivi sensibili come i Palazzi di Giustizia, non è stato rispettato adeguatamente. A Genova l’area del Porto Antico, vetrina della città, è stata unificata dal Comune in un unico appalto che comprende anche il Tribunale di Genova. La Uil e la Uiltucs ritengono che il Tribunale, essendo sito particolarmente sensibile, avrebbe dovuto essere affidato a Guardie Particolari Giurate armate o, in alternativa, presidiato direttamente dalle forze dell’ordine. Purtroppo, le numerose denunce sulle violazioni degli standard di sicurezza e gli scioperi messi in atto dal sindacato confederale non hanno prodotto, ad oggi, alcuna modifica al sistema. Dobbiamo prendere atto che la competizione, legata solo al ribasso del costo del lavoro, è l’unico parametro preso in considerazione (un’ora di appalto costa circa 23 euro di costo del lavoro, il quale incidere per il 90% sul costo complessivo).

E’ chiaro che risparmiare sul costo del personale è spesso, per le imprese, l’unico modo per aggiudicarsi le gare di appalto (spesso legate a strutture pubbliche), incidendo direttamente e negativamente, non solo sulla sicurezza del cittadino, ma anche sulla sicurezza del personale coinvolto. Chi si è aggiudicato l’appalto del Tribunale di Genova e del Porto Antico, lo ha fatto seguendo il criterio del massimo ribasso. Sono state lasciate a casa 30 Guardie Particolari Giurate, le quali presidiavano da anni il Tribunale di Genova. Questi lavoratori specializzati sono stati sostituiti parzialmente da apprendisti o da personale non armato, in violazione di una norma contrattuale dove l’apprendistato non è previsto. Riteniamo esistano precise responsabilità da parte di chi, avendo ruolo e potendo incidere direttamente sul tema della sicurezza e il rispetto delle regole, ha accettato silentemente la logica del risparmio come unico parametro di riferimento. Allargando l’orizzonte, riteniamo che la sicurezza della nostra città passi direttamente dai format di sicurezza che vengono applicati.

Le gare che si sono svolte per l’aggiudicazione dei varchi del Porto di Genova e le Stazioni Marittime dimostrano, ancora una volta, che la logica del massimo ribasso è stato l’unico insano principio considerato. Un’area sensibile come il Porto di Genova, fonte economica principale della nostra città e della nostra regione, deve essere inserita in quei contesti legati alle vicende di tensione mondiale e per tale ragione dotata del massimo presidio di sicurezza. Occorre partire da gare di appalto che tengano conto del costo del lavoro contrattuale e dell’utilizzo delle giuste qualifiche di riferimento, il tutto, preventivamente e costantemente monitorato da parte delle istituzioni preposte. Il sindacato confederale, a fronte di quanto esposto, ha chiesto nel mese di gennaio un incontro con il Prefetto per discutere della sicurezza gestita dalla Vigilanza Privata nella nostra città; purtroppo, ad oggi, nessuna disponibilità è arrivata. Crediamo che i tempi di attesa siano stati abbondantemente superati, per cui, se non vi saranno novità, nelle prossime settimane faremo sentire la nostra voce davanti alla Prefettura di Genova.

Riccardo Serri, segretario generale UILTuCS UIL Genova e Liguria

Fabio Servidei, segretario confederale UIL di Genova e Liguria

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