Genova. Bagarre questo pomeriggio a Palazzo Tursi dove dopo due mesi e passa di consigli comunali senza delibere oggi, al momento della votazione del rendiconto 2014 qualche assenza e soprattutto la ‘distrazione’ dei consiglieri di maggioranza fa saltare il numero legale, insieme all’articolo 55 con cui il sindaco Marco Doria avrebbe dovuto spiegare la situazione del mercatino di via Turati. L’opposizione insorge e chiede le dimissioni di Doria ma, soprattutto, la riunione di maggioranza appena convocata si preannuncia infuocata.
I fatti. Oggi in sala Rossa erano attesi alcuni articoli 54 sul mercatino di via Turati, poi trasformati dalla conferenza capigruppo in un articolo 55, vale a dire una comunicazione del sindaco all’aula per fare il punto sulla situazione. Alle 15 il sindaco Doria non è ancora arrivato, così il presidente Giorgio Guerello propone, senza che nessuno di opponga, di invertire l’ordine dei lavori, posticipando il 55 e passando prima all’esame della delibera sul rendiconto. La questione si fa lunga grazie ai ben 33 ordini del giorno presentati dal consigliere di Forza Italia Guido Grillo.
In aula i consiglieri presenti cominciano a distrarsi con il consueto bivacco in bouvette. Così quando poco prima delle 17 si arriva al voto sulla delibera i presenti in aula sono 18 su 40. Sì perché il movimento 5 stelle ha la vista lunga e chiama alle armi tutta l’opposizione. A mancare nella maggioranza sono due consiglieri della lista Doria (Antonio Gibelli ed Enrico Pignone) e tre del Pd e il capogruppo di Sel Gian Pastorino, oltre al capogruppo della Fds Antonio Bruno, che però sostanzialmente non fa più parte della maggioranza.
La maggioranza. “Sono molto preoccupato – tuona il segretario provinciale del Pd Alessandro Terrile – perché in quest’aula o mancano le delibere o mancano i consiglieri. Oggi c’erano troppi assenti, forse impegnati in campagna elettorale”. Il riferimento chiaro è al capogruppo della lista Doria Enrico Pignone, che forse oggi ha saltato il suo primo (o massimo secondo) consiglio comunale dall’inizio del mandato. Difficile non notare che se i tre consiglieri del Pd (Monica Russo assente, Gianni Vassallo e Claudio Villa fuori dall’aula) fossero stati presenti il numero legale non sarebbe mancato. Ma il clima è teso a Tursi sia per le garanzie che il Pd genovese vuole dalla Giunta dopo aver garantito una sorta ‘pace sociale’ con la Regione almeno fino alle elezioni, sia per le tensioni proprie della campagna elettorale in corso. E ovviamente l’opposizione né approfitta: “Devono andarsene tutti a casa” urla Lilli Lauro, appoggiata da Edoardo Rixi e Stefano Balleari.
Sciolto il consiglio e convocata immediatamente la maggioranza dove la tensione si preannuncia altissima.