Genova. Apologia di terrorismo e istigazione a delinquere. Sono questi i reati contestati a C.D.M. militante di area anarchica la cui abitazione è stata perquisita ieri. Secondo gli investigatori dei Ros, coordinati dal sostituto procuratore Federico Manotti, l’uomo sarebbe l’autore di un documento che sostanzialmente enfatizzava l’attendato a Roberto Adinolfi, che il 7 maggio 2013 è stato gambizzato dagli anarchici Alfredo Cospito e Nicola Gai, invitando altri a compiere gesti di azione diretta.
A pochi giorni dall’attentato, subito rivendidato dalla Federazione anarchica informale, a Genova era infatti stato pubblicato sul sito indipendente Indymedia un documento ‘I puntini sulle i’ anonimo ma firmato “qualche anarchico e alcuni cittadini libertari a Genova” che prendeva le distanze dall’attentato. In tutta risposta, sul sito anarchico Inform-azione era stato pubblicato un testo di risposta (il cui testo è questo ripreso qui) polemico con quanti sono so dissociati “per pararsi il culo” colpevoli di aver scritto “un documento che prende in considerazione solo l’azione a quel pezzo di merda di Adinolfi, come se non si meritasse una pallottola in una gamba, e parla di qualche mortaretto spedito qua e la come il male assoluto”. E accusando la fazione opposta di aver avuto il coraggio di firmarsi, lui si firma “Carlo di Genova, più o meno”.
Nella perquisizione sono stati sequestrati 2 computer, 1 hard disk, 2 USB Stick e materiale cartaceo.