Genova. “Questa cosa di andare veloce verso soluzioni improvvisate magari figlie di un’amministrazione che sta scadendo non è la soluzione. La soluzione è fermarsi a riflettere su quelli che sono i reali problemi dei cittadini con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno”. Luca Pastorino comincia così il discorso con cui questo pomeriggio ha inaugurato il point elettorale di via Luccoli. “Un bel point – dice soddisfatto – dove la gente si può fermare a fare due chiacchiere più che un luogo da vedere passando in macchina”, un point che parte dal territorio così come squisitamente ligure è la raccolta fondi per i cittadini: una bella pianta di basilico in cambio di una sottoscrizione. Poi focaccia, pesto e vino per tutti.
La squadra di Pastorino, almeno per quanto riguarda le liste di Rete a sinistra è praticamente pronta. Genova24 ieri ha anticipato alcuni nomi, tutti confermati ma alla lista si aggiungono oggi anche quelli di Stefano Milone di Sel e dell’avvocato genovese Alessandra Ballerini, che alle scorse Regionali si era candidata con la lista civica di Claudio Burlando ma evidentemente non ha gradito la scelta da parte del governatore uscente per la successione.
Sull’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto Raffaella Paita Pastorino commenta: “Quando uno scarica solo sui tecnici le responsabilità ricordo che esistono responsabilità tecniche e responsabilità politiche e la magistratura indagherà su entrambe. Poi troppo poco si ricorda in questi giorni quanto l’alluvione sia stata una vicenda dolorosa per tutta la città, quindi liquidare le cose come è stato fatto non va bene”. Tra i tanti che questo pomeriggio hanno affollato il point di Pastorino c’era anche Claudio Montaldo, autore insieme ad altri ‘dissidenti’ del partito di un presunto documento (non ancora reso pubblico) sulla libertà di coscienza rispetto al voto.
E proprio il voto disgiunto potrebbe essere il jolly di Luca Pastorino: “Il voto disgiunto è un’opzione molto importante – si schermisce il candidato – ma per noi ciò che conta di più è portare i cittadini a votare attraverso messaggi semplici e coerenti. Al di là dell’avviso di garanzia le vicende di questi giorni ci insegnano che la proposta di altri è un po’ lontana dalla Liguria, tanto è vero che mi sono chiesto se il diretto concorrente non sia Renzi, ma lo stesso discorso vale anche per Toti che con la Liguria c’entra poco”. Martedì o mercoledì le liste saranno presentate ufficialmente, ma se un po’ di confusione non manca l’umore tra militanti ed entourage è alto e qualcuno ricorda: “Il fatto che Renzi debba venire due volte in Liguria in meno di una settimana vuol dire una cosa sola: hanno paura di perdere”.