Il governatore

Paita indagata, Burlando: “Assessori non possono emanare ordinanze”. Sulle Regionali: “Partito più unito di prima”

"Avrei un sacco di cose interessanti da raccontare ai magistrati su quelle ore"

Genova. “Le questioni giudiziarie quando vengono si prendono. La magistratura fa quello che deve fare, noi abbiamo fatto una valutazione politica: la campagna elettorale riprende con uno spirito unitario superiore a prima”. Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, dice di non aver molto da dire sulla inchiesta sull’alluvione che vede indagata Raffaella Paita, ma non si sottrae alle domande e alle telecamere senza entrare nei dettagli dell’inchiesta ma ribadendo la sua sul funzionamento dell’ente, come ha già fatto la candidata Paita, e cioè che un assessore non ha poteri decisionali in materia di protezione civile: “Un assessore regionale ha poteri monocratici in nessun campo, visto che gli contestano di non aver emanato l’allerta, a noi la vicenda appare chiara, poi ognuno faccia il suo lavoro”.

“Un assessore non può fare un’ordinanza – ribadisce – o una delibera da solo. Gli unici che, a seconda dei campi, possono farlo, sono la Giunta, il presidente della Giunta, il presidente del Consiglio e il consiglio, il resto è tutto di competenza dei dirigenti”. Alla domanda se allora è la dirigente della protezione civile Gabriella Minervini ad aver sbagliato, Burlando nega con fermezza:”Dico che la competenza dell’allerta spetta alla Minervini, non entro certo nel merito di questo tipo di valutazioni, lei ha sempre spiegato che le previsioni Arpal non erano tali da emanare l’allerta”. Poi si lascia andare: “Ne avrei tante di cose da dire su quelle ore, alcune anche molto interessanti ma c’è un’indagine aperta, se mi chiameranno in Procura le spiegherò a loro” dice Burlando, che non è mai stato ascoltato dai pm genovesi.

Burlando è stato anche chiamato a commentare le dichiarazioni di Bagnasco: “Sono cose che in queste ore stanno dicendo anche tanti cittadini”. I sondaggi stanno andando bene, assicura il governatore uscente, quindi si va avanti senza indugi: “Ci siamo presi la giornata e abbiamo sentito i vertici del partito a cominciare da Matteo Renzi. Ci hanno chiesto la nostra opinione, gliel’abbiamo data e in serata abbiamo deciso, ma da parte nostra non c’è stato nessun momento in cui abbiamo deciso di fare un passo indietro”.

Quanto influirà sulla campagna elettorale? “Tante inchieste sono finite nel nulla, io dopo la vicenda che mi ha riguardato sono diventato ministro. L’auspicio è che si faccia presto”.

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