Genova. “C’era una volta” un portiere, che quando scendeva in campo al San Paolo di Napoli diventava insuperabile, esaltandosi a tal punto, fra un miracolo e l’altro, che – quasi come se anche fra le nuvole si giocasse un derby religioso – alcuni tifosi blucerchiati lo avevano “battezzato” col nome di San Pietro…stiamo parlando dei mitici anni ’60 e di Piero Battara, per undici anni, dal 1961 al 1972, estremo difensore della Sampdoria.
Memorabile uno 0-0 del febbraio ’71, ottenuto grazie agli strepitosi interventi di “Batman” (altro suo soprannome), nonostante un dito fratturato.
Insomma, un vero incubo per i tifosi del Napoli, perché, con lui fra i pali, di goal azzurri al San Paolo non se ne vedevano !
Ma i genovesi, amanti della cabala, forse ricordano con maggior piacere il 4-1 dell’anno dello scudetto, quando Vialli e Mancini annichilirono tutto lo stadio con una doppietta a testa, mettendo sotto il miglior Napoli dell’anno, forte di Maradona, Alemão e Careca… e che goal, perché ancor oggi si discute sulla bellezza della terza rete (di Gianluca) e sulla quarta (del Mancio)…
Andate a vederle in internet e decidete voi, quale è più spettacolare.
E domenica ? Di fronte ad un “bis” non si potrebbe neppure esclamare “troppa grazia, Sant’Antonio”, visto che Cassano i colori blucerchiati potrebbe rivestirli al massimo il prossimo campionato… bisogna quindi appellarsi alla rabbia che Mihajlovic (infastidito dalle voci di certi media, che in settimana lo hanno accostato alla panchina del Napoli) avrà saputo trasmettere agli undici che manderà in campo, presumibilmente questi (schierati con il 4-2-3-1) :
Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo, Obiang; Eder, Soriano, Eto’o; Okaka.
Niente paura, dunque, perché Sinisa ha promesso di rimandare a Genova quelli che ne mostreranno anche solo i sintomi.