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I bimbi genovesi consumano poco sale iodato, la Campagna del Gaslini

sale

Genova. Troppo basso il consumo di sale iodato in Liguria, specie sulla costa, dove viene utilizzato solo dal 56% della popolazione. Proprio per questo arriva in Liguria il Progetto italiano contro la carenza di iodio in pediatria, la campagna di informazione e di educazione alla salute infantile che si propone di ribadire a bambini e genitori, attraverso un’attività di sensibilizzazione nelle scuole, l’importanza di assumere alimenti ricchi di iodio, dal sale iodato al pesce di mare e al latte, promuovendone quindi un consumo adeguato. Si tratta della tappa finale dell’iniziativa nazionale coordinata dai medici dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova. La Campagna in Liguria prevede la distribuzione di materiale informativo in modo sistematico a tutti gli alunni del Comune di Genova, oltre a due eventi educazionali, uno a Genova e un altro a Borghetto Santo Spirito.

“Con le tappe di Genova e Borghetto Santo Spirito – illustra Mohamad Maghnie, presidente Siedp, Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica e responsabile dell’Unità operativa di Endocrinologia clinica e sperimentale dell’Istituto Giannina Gaslini – si conclude la campagna di Informazione dell’anno scolastico 2014-2015 del progetto italiano contro la carenza di Iodio in pediatria svoltosi in 10 città italiane. Si tratta, crediamo, di un risultato importante che ha contribuito a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una corretta assunzione di iodio e sui rischi di deficit cognitivi dei bimbi legati a uno stile di vita alimentare scorretto”. I pediatri dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova hanno avuto un ruolo fondamentale in tutta la Campagna di Informazione: dall’ideazione, all’organizzazione ed al coordinamento di tutte le tappe svoltesi sul territorio nazionale. “La partecipazione fattiva della nostra struttura alla Campagna crediamo confermi una volta ancora l’eccellenza e l’avanguardia del nosocomio nella tutela della salute infantile – dichiara Silvio Del Buono, direttore sanitario dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova – in questo caso, in particolare, i medici dell’Istituto intervengono in una fase molto delicata dello sviluppo dei bambini, cioè addirittura le prime settimane dal loro concepimento, e per prevenire rischi che potrebbero incidere fortemente sulla vita, come i disturbi cognitivi e dell’apprendimento.”

L’iniziativa prevede la distribuzione, il 15 aprile, a cura dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Genova, di una locandina e di una brochure informativa alle 300 scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado della città, per un totale di quasi 80 mila alunni. “La Campagna educazionale avrà una vasta eco – sostiene l’Assessore alle Scuole, Sport e Politiche Giovanili del Comune di Genova Pino Boero  – raggiungendo un grande numero di bambini e genitori, tramite la diffusione del materiale informativo a tutte le scuole del Comune di Genova. Sensibilizzare i ragazzi su temi come la salute è di primaria importanza”.

Martedì 14 aprile è in programma a Genova, nell’Istituto Comprensivo “Certosa”, all’interno della palestra del Plesso Caffaro in via Gaz, 3, un incontro educazionale dalle 12 alle 13.

L’iniziativa prevede la presenza dei medici specialisti del reparto pediatrico dell’Istituto Giannina Gaslini, che forniranno indicazioni sul fabbisogno di iodio dei neonati, dei bambini, delle donne in gravidanza, oltre che degli adulti in generale. Il tutto con il supporto di tre questionari che saranno somministrati a bambini, genitori e insegnanti per verificare la conoscenza della problematica e trasmettere informazioni pratiche sulle abitudini alimentari corrette da seguire, a scuola e a casa.

Genitori e figli possono partecipare telefonando al numero 02.72094038. Si tratta di un’occasione per acquisire informazioni pratiche su come alimentare in modo corretto i bambini ed evitare i deficit cognitivi provocati da un’eventuale carenza iodica.

Uno studio condotto dall’Osservatorio regionale prevenzione gozzo della Regione Liguria tra il 2008 e il 2010 ha evidenziato un uso limitato di sale iodato. Sono stati esaminati 1.238 alunni delle scuole secondarie di primo grado (11-16 anni) dei quartieri genovesi di Voltri, Pegli e Prà e dei Comuni di Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Mele. Il 75% dei bambini, quindi, proveniva da un’area costiera cittadina e il 25% da una montuosa. “I risultati hanno dimostrato rilevanti differenze tra le diverse aree – spiega Marcello Bagnasco del Dipartimento di Medicina interna – in particolare, il consumo del sale iodato è risultato più diffuso nell’entroterra (2008-2010) è aumentato dal 38% al 56% nell’area costiera Il fenomeno, seppur in crescita, nel 2010 risulta ancora limitato a poco più della metà della popolazione in generale”.

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