10 milioni in pochi mesi

Farmaci antitumorali rubati e rivenduti all’estero: nei guai azienda di Sestri Ponente

farmaci, medicine, pastiglie

Genova. Farmaci ospedalieri destinati alla cura del cancro ed altre malattie gravi rivenduti all’estero attraverso un vero e proprio mercato parallelo. E’ questa la scoperta della Procura di Monza che ha portato alla custodia cautelare in carcere delle 19 persone ritenute parte dell’associazione per delinquere. Gli inquirenti hanno ricostruito una sofisticata rete di furti, ricettazioni e rivendita all’estero di farmaci costosi – iniziata nel 2011 – di cui facevano parte oltre una cinquantina tra grossisti, trasportatori, titolari di società.

“Le menti dell’organizzazione erano i grossisti italiani, precisamente a Milano, Monza, Sondrio, Napoli, Pavia, Genova, Caltanissetta e Crotone – spiega il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Monza, Luisa Zanetti – i farmaci sottratti direttamente alle aziende farmaceutiche, nei magazzini ospedalieri o durante il loro trasporto, venivano rivenduti all’estero dopo essere stati ripuliti della provenienza grazie a fatturazioni fittizie emesse da società con sede in Inghilterra, Svizzera, Malta e Irlanda. Questo interrompendo spesso la catena del freddo necessaria per la conservazione e privando gli ospedali lombardi a cui erano destinati della disponibilità di preziosi composti”.

A Genova sono finite nei guai quattro persone, una coppia di farmacisti e due dipendenti della Pharmazena, casa farmaceutica genovese di Sestri Ponente, tutti arrestati. I quattro sono ai domiciliari con accuse varie tra cui associazione per delinquere finalizzata alla furto, ricettazione e riciclaggio. Il provvedimento è scattato nei confronti dei farmacisti Valentina Drago e Marco Ballario Menetto, entrambi 35 anni, del consulente vendita della ditta di Sestri Anne Dietze anche lei di 35 anni e Stefano Casagrande, 61 anni, addetto acquisti della stessa azienda. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno sequestrato diverso materiale che sarà analizzato nelle prossime ore. Nei guai è finito anche il titolare dell’azienda, indagato a piede libero. Nei suoi confronti è scattato il sequestro preventivo della somma di circa 5000 euro.

Sul mercato del Nord Europa i grossisti italiani rivendevano i prodotti riciclati ad inconsapevoli grossisti esteri ai quali figuravano a loro volta acquistati nei Paesi delle società che ne emettevano le false fatturazioni di acquisto.

Il ritorno economico delle operazioni di ricettazione e riciclaggio dei farmaci in pochi mesi di attività criminale si aggirava intorno ai dieci milioni di euro. Il denaro veniva poi veicolato presso conti in Svizzera e Belize e quindi prelevato in contanti. Il danno stimato ad ospedali e case farmaceutiche è stimato in circa 30 milioni di euro.

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