Genova. “La sentenza della Corte di Strasburgo riconosce la tragica realtà delle violenze perpetrate alla Diaz e mette a nudo la responsabilità di una legislazione che non prevede il reato di tortura e per questa ragione lascia sostanzialmente impuniti i colpevoli”. Marco Doria, sindaco di Genova, commenta così la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha classificato come tortura i fatti avvenuti all’interno della scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001.
“E’ una sentenza – ha spiegato ancora il primo cittadino – di grande valore, non solo da rispettare, ma da condividere pienamente. La Città di Genova, che è stato teatro di quelle violenze, la accoglie come fatto di verità e di giustizia e ne sottolinea l’importanza come richiamo e indicazione per la democrazia”.
“Uno stato democratico – ha infine concluso Doria – non può ignorare il reato di tortura e non deve mai tollerare che uomini che agiscono in suo nome compiano atti di brutale violenza contro le persone e i diritti dell’uomo. E’ questa una condizione essenziale anche per difendere la dignità di quanti operano invece negli apparati dello stato secondo i principi della Costituzione”.