Dalla libertà al lager

Cavalli selvaggi dell’Aveto catturati e rinchiusi in un recinto “lager” fotogallery

Borzonasca. Nove cavalli dell’Aveto sono stati catturati dal Comune di Borzonasca e rinchiusi in un recinto di Bevena. A dare notizia è della cattura è stata la Comunità “I Cavalli Selvaggi dell’Aveto Wild Horse Watching”, che ha ricevuto la segnalazione e controllato.

“Nonostante gli sforzi per renderli un patrimonio per il territorio e i suoi abitanti, i numerosi riconoscimenti avuti da parte del Ministero della Salute (Unità Operativa Tutela Animale), dell’Università di Genova (DISTAV), nonostante il patrocinio di Monty Roberts, ‘l’uomo che ascolta i cavalli’ (guru della doma etologica) che, sotto l’alto Patronato della Regina Elisabetta II, appoggia le nostre attività, nonostante tutto questo, oggi ci troviamo a dare comunicazione di quanto più abbiamo temuto in questi anni: nuove catture e detenzioni presso il recinto sito in località Bevena, dove già erano stati rinchiusi nell’estate del 2013 e poi liberati grazie all’intervento del Ministero della Salute”, spiega l’associazione.

“Quali saranno le destinazioni dei cavalli. Il macello? L’adozione? La castrazione? In ogni caso l’allontamento dalle loro terre – spiegano ancora – Nove i cavalli detenuti in un recinto fatiscente, alcuni con evidenti ferite, una cavalla morta di parto per lo stress della cattura e della prigionia (era già successo due anni fa) e un puledro orfano, con poche probabilità di sopravvivere se non gestito da mani esperte. Altre due cavalle in avanzato stato di gravidanza corrono gli stessi rischi. I floridi stalloni che abbiamo visto e fotografato più volte sui prati della valle, sono l’ombra di quelli che erano. Appaiono avviliti e umiliati. Questi i risultati per pochi giorni prigionia”.

Qui l’appello a tutti per fermare quanto sta accadendo. “Vi chiediamo di fare sentire la vostra voce nelle sedi opportune, affinché il lavoro di valorizzazione del territorio, che stiamo portando avanti insieme, non debba lasciare il passo a decisioni arbitrarie ed ottuse che compromettono la possibilità di crescita delle nostre valli e la sopravvivenza dell’ultimo branco selvaggio”, concludono.

A breve, inoltre, sarà anche lanciata una petizione online. Dal canto suo, l’amministrazione comunale, ha dichiarato che i cavalli si stavano avvicinando sempre di più alle abitazioni, creando danni, e che per questo sono stati rinchiusi.

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