Genova. Raffaella Paita, assessore alla Protezione Civile e candidata del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, è indagata per l’alluvione del 9 ottobre scorso.
L’avviso di garanzia le è stato notificato nelle scorse ore: la Procura di Genova le contesta la “mancata allerta”, il fatto cioè che, nonostante le previsioni meteo allarmanti, quella sera la sala opertiva della Protezione Civile, deputata ad organizzare i soccorsi, sia rimasta chiusa fino a mezzanotte.
Il fascicolo su cui indagano i magistrati riguarda i reati di disastro colposo ed omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, travolto dalla piena del Bisagno.
Raffaella Paita era stata sentita dai magistrati Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese, che coordinano l’inchiesta, lo scorso 17 novembre per oltre 4 ore come persona informata sui fatti. Lei aveva spiegato ai pm di essere rimasta tutta la notte nella sala della protezione civile. Sala che però quella sera alle 18 era stata chiusa ed è stata aperta in tutta fretta solo a ridosso della tragedia.
Ad essere indagata insieme a Paita anche Gabriella Minervini, dirigente della protezione civile della Regione Liguria che ha ricevuto oggi l’invito a comparire da parte dei pm. “Sono tranquilla – ha detto la dirigente- perché ho fatto quello che dovevo fare. Ci siamo mossi sulla base delle previsioni Arpal che non segnalavano una situazione tale dal far scattare lo stato di allerta”.