Carasco

Variante Settembrin, partite le prove di carico: a luglio strada aperta

variante settembrin

Carasco. Traguardo in vista e collaudi in corso per la variante di Settembrin che entro il mese di luglio libererà l’imbocco della Val Graveglia da un chilometro di curve tortuose e strettissime fra il torrente, le case e il monte.

Sulla nuova opera è iniziata la prima fase delle prove di carico per i collaudi statici. Le risposte delle strutture al carico di una colonna di sei grossi camion a quattro assi, ciascuno del peso di 40 tonnellate, vengono misurate e valutate dagli ingegneri dell’Università di Genova, alla presenza dei tecnici della Città metropolitana, in sette step successivi di lettura, secondo le indicazioni del collaudatore.

A seguire l’avvio delle operazioni c’era anche il consigliere delegato per viabilità e lavori pubblici della Città metropolitana, Giovanni Vassallo, con gli ingegneri dell’ente Pietro Bellina (direttore del settore lavori pubblici) e Stefano Belfiore (progettista e direttore dei lavori della variante). “Come previsto – ha detto Vassallo – siamo partiti prima di Pasqua con le prove di carico per i collaudi e con i tecnici e le imprese siamo impegnati a completare e aprire alla circolazione nel prossimo luglio questo by-pass così importante”.

Sul posto anche il sindaco di Carasco Massimo Casaretto che ha detto “tra vicissitudini e progetti della variante si parlava dal 2000. Ora confidiamo che nei tempi previsti si completino le ultime fasi e venga aperta quest’opera che porterà benefici alla circolazione su questi territori, eliminando gli attuali disagi”.

La prima fase dei collaudi riguarda il ponte d’acciaio più a monte del by-pass e tre campate del tracciato, sopraelevato di 3,5 metri rispetto alla zona d’argine del torrente Graveglia per garantire il deflusso delle piene come prescritto dal piano di bacino. Alla seconda parte dei collaudi, per il ponte più a valle e le altre campate del viadotto, prevista nel periodo dopo Pasqua, seguiranno tutti gli interventi di rifinitura della variante, il cui tracciato attraversa due volte il torrente Graveglia su ponti d’acciaio collegati da un viadotto e poi si ricollega con la strada provinciale della Val Graveglia al ponte di Santa Lucia, gemello dei precedenti.

Quest’opera da 9 milioni di euro è stata cofinanziata dalla Regione per 6, dalla Provincia (ora Città Metropolitana, che ha curato anche progetti, appalti e direzione lavori) per 1,8 milioni, dal Mef per 1,050 milioni e per 200.000 euro dagli enti locali della vallata.

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