Missione kurdistan

Rojava Calling Liguria: da Genova verso Kobane per sostenere il popolo kurdo

La delegazione, composta da 9 genovesi e due imperiesi, si unirà alle molte altre, provenienti da tutto il mondo, presenti in Kurdistan nella settimana dal 17 al 23 marzo, in concomitanza con il Newroz, il capodanno kurdo

cronaca

Genova. Tra pochi giorni una delegazione ligure di osservatori internazionali raggiungerà il Kurdistan, all’interno del progetto “Rojava Calling”: una staffetta internazionale attiva da alcuni mesi che ha come obiettivo quello di accendere i riflettori sull’esperienza del popolo Kurdo, in questi mesi protagonista della resistenza contro l’avanzata dell’Isis.

La delegazione, composta da 9 genovesi e due imperiesi, si unirà alle molte altre, provenienti da tutto il mondo, presenti in Kurdistan nella settimana dal 17 al 23 marzo, in concomitanza con il Newroz, il capodanno kurdo. La missione visiterà diverse città e campi profughi in territorio turco e cercherà di raggiungere la città di Kobane, nella regione autonoma del Rojava, in Siria, sotto attacco dell’Isis da molti mesi e recentemente liberata dai kurdi.

Il Rojava è una regione del Kurdistan siriano, autonoma dal 2011, che si ispira ai principi di uguaglianza, democrazia diretta, laicità dello stato, parità di genere e ecologia; questi valori si innestano in un tessuto che fa della convivenza fra popoli diversi la base della società.
Tutto ciò sotto la costante minaccia dello Stato Islamico, da un lato, e dei forti e polarizzati interessi geopolitici che infiammano da sempre la regione.

L’obiettivo di “Rojava Calling” è principalmente quello di sostenere, politicamente e materialmente, la lotta del popolo kurdo, portando un supporto internazionale ad una popolazione vessata da anni di discriminazione e guerra.
Da un lato quindi creare e sostenere percorsi di ricostruzione di un territorio devastato dalla guerra ed abbandonato dalla comunità internazionale, sotto la costante minaccia dell’ISIS: i primi progetti già attivati riguardano l’ambito medico/sanitario nei campi profughi e quello socio/educativo per bambini ed adolescenti.

Ma non solo, le comunità kurde sono ad oggi un laboratorio politico straordinario; la forma di democrazia diretta che hanno adottato nel Rojava, chiamata “confederalismo democratico”, è uno stimolo ed un esempio per tutti i popoli del mondo, specialmente in un momento storico in cui le politiche sociali ed economiche mondiali sono decise da un pugno di banchieri e finanzieri, sulla testa di milioni di persone.
Diversi quindi gli obiettivi della delegazione: capire e conoscere questa realtà, documentare l’esperienza, importare il suo forte messaggio, chiedere l’immediata apertura di un corridoio umanitario per la città di Kobane isolata da mesi, sostenere una popolazione che è in guerra per difendere non solo se stessa, ma principi e diritti fondamentali per tutto il genere umano.

Presso l’atrio di Palazzo Ducale nelle giornate di sabato 21 (dalle 15 alle 19) e domenica 22 (dalle 12 alle 19) sarà presente un punto informativo sugli sviluppi della delegazione con dirette streaming dal Kurdistan, mostre, materiale informativo, etc. Informazioni e aggiornamenti saranno disponibili alla pagina facebook Rojava calling Liguria

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