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Palasport di Genova, Pellerano: “Trovare soluzioni per il rilancio degli eventi indoor di atletica leggera”

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Genova. “Penso sia indispensabile che la Regione si adoperi per trovare una soluzione condivisa tra Fiera di Genova spa, di cui è azionista, e la Fidal-Federazione italiana di atletica leggera perché si appiani la controversia che a oggi impedisce l’utilizzo per manifestazioni sportive nazionali ed internazionali di una pista indoor costata 800 mila euro e rimasta chiusa per 6 anni in un magazzino”.

Così interviene Lorenzo Pellerano, consigliere regionale e candidato per la Lista Civica Liguria Libera, che ha depositato in Regione un’interrogazione per sapere se la Regione Liguria intende attivarsi per promuovere un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati per trovare una soluzione che consenta di sfruttare al meglio le potenzialità di una pista indoor a oggi sottoutilizzata.

“Per risolvere il problema rappresentato da un debito di 20 mila euro per utenze del 2014 non pagate della Fidal penso sia possibile trovare un accordo tra i soggetti interessati, eventualmente con il contributo della Regione. – commenta Pellerano – Ricordo che in passato si è arrivati a una soluzione per importi di molto superiori. Dalle cronache locali risulta che nello scorso campionato di calcio Genoa cfc e Comune di Genova hanno trovato un accordo su arretrati di affitto non versato dal club rossoblu per 800 mila euro, poi scontati di 165 mila euro. Nel caso della Fidal si parla di un debito di gran lunga inferiore. In ballo ci sono però la possibilità per moltissimi atleti di allenarsi e gareggiare, ma anche i benefici che le manifestazioni di atletica leggera potrebbero avere su tutto il movimento sportivo genovese e regionale, per non parlare dell’indotto sulla città e dei benefici di immagine che ne conseguirebbero. Non esiste solo il calcio, le istituzioni devono dimostrare la propria attenzione nei confronti di tutte le discipline sportive praticate in Liguria”.

L’ultima volta che la pista indoor, dopo 6 anni di magazzino, è stata rimontata risale ad un anno fa circa, per un paio di mesi: tra gennaio e marzo 2014, infatti, si sono svolti al Palasport una serie di eventi sportivi che hanno attirato a Genova migliaia di atleti e di sostenitori dell’atletica leggera. In quel periodo, tra l’altro, gli atleti liguri hanno avuto la possibilità di allenarsi in una struttura coperta e di qualità durante l’inverno, creando un indotto e ridando vita a una struttura fortemente sottoutilizzata. Pensiamo alla forti potenzialità di una struttura al coperto che garantirebbe agli atleti liguri di allenarsi al meglio anche durante la stagione invernale, nella nostra regione particolarmente piovosa e ventosa”, prosegue.

A oggi, purtroppo, la pista non è stata ancora montata “circostanza questa che ha molto affievolito la speranza di far tornare il Palasport la gloriosa struttura di un tempo, quando ospitava manifestazioni che avevano come protagonisti i più importanti nomi dell’atletica leggera e, soprattutto, di far diventare Genova il fulcro dell’atletica leggera nel Nord Ovest. Il mancato montaggio della pista è già costato caro alla Liguria, probabilmente ben di più delle bollette arretrate: Genova ha perso la possibilità di ospitare i campionati nazionali indoor che si svolgeranno a Padova”.

Pellerano, nella propria interrogazione, ha chiesto anche delucidazioni sul futuro del Palasport alla luce di quanto previsto dal Blue Print. “Il progetto presentato da Piano – spiega Pellerano – prevederebbe la cancellazione della struttura sportiva. Come ha sottolineato il presidente nazionale del Coni Malagò durante la sua ultima visita a Genova di un poche settimane fa, la struttura oggi di fatto inutilizzata rischia di sparire. Malagò si è detto fortemente preoccupato, in generale, per il futuro dello sport in Liguria, dove gli impianti sportivi sono pochi e obsoleti e dove moltissime società per permettere ai proprio atleti di allenarsi sono costrette a emigrare fuori regione. La Liguria, nonostante non brilli a livello nazionale per investimenti pubblici sull’impiantistica sportiva, è ancora tra i primi posti per numero di praticanti e – per quanto riguarda l’atletica – vanta anche sportivi di livello internazionale come Emanuele Abate, Silvia Salis, Emma Quaglia, e di livello nazionale come Alberto Boretti”.

“Penso che sia indispensabile fare chiarezza su cosa fare e su come si voglia procedere per il futuro delle strutture sportive esistenti per dare una strategia d’insieme al destino dello sport nella nostra regione. Abbiamo un potenziale enorme che rischia di essere disperso tra i tentennamenti e le mezze parole dette o non dette. Ad esempio sul Palasport occorre che la Regione dica cos’ha in mente. Se fosse fondata la voce di una possibile demolizione, quali iniziative prevede? Ha in previsione un piano di investimenti per recuperare le strutture esistenti o per crearne di nuove? L’obiettivo dovrebbe essere quello di rilanciare e valorizzare lo sport, renderlo un volano per altre attività, anche turistiche, ad esso collegate. Per trovare una strategia condivisa è necessario che gli enti e i soggetti coinvolti siano chiamati intorno a un tavolo per discutere soluzioni con comuni obiettivi che possano giovare al movimento sportivo a trecentosessanta gradi. E la Regione deve mettere in campo risorse, quelle necessarie per risolvere la questione pista al Palasport possono essere le prime”, conclude.

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