Genova. Le imprese hi-tech genovesi chiudono il 2014 con +3,3% di fatturato, +6,7% di export e -0,3% di addetti rispetto al 2013 e per il 2015 prevedono un +12,1% di fatturato, un +6,8% di export e un +0,1% di addetti. Emerge dalla nona indagine Dixet-Confindustria sulle imprese hi-tech che a Genova sono 350 con circa 14 mila occupati. 81 di queste nel 2014 hanno avuto un fatturato di 4.186 milioni (4.049 del 2013).
“Stiamo accelerando la ripresa”, dice il presidente Dixet Carlo Castellano.
Si tratta per il 68% di piccole imprese fino a 49 dipendenti, il 22% medie imprese da 50 a 249 dipendenti e il restante 10%
grandi aziende con piu’ di 250 lavoratori. Informatica, automazione robotica, biomedicale, telecomunicazioni ed energia,
i principali settori d’appartenenza.
“La ripresa del fatturato nel 2014 è stata sorretta dalle esportazioni ma anche dal mercato interno, un dato molto
interessante – evidenzia Castellano – l’occupazione è ancora ferma dopo la pesante crisi degli anni passati, l’hi-tech
risente di trasformazioni anche strutturali del mercato del lavoro”.
Punto critico denunciato dalle imprese hi-tech genovesi è quello delle infrastrutture materiali e immateriali presenti sul
territorio. “È una criticità forte quella dei collegamenti – commenta Castellano – a Genova abbiamo un aeroporto di serie B o
C, che non risponde alle esigenze delle imprese tecnologiche costrette ad andare in altri scali internazionali per potersi
muovere”.
Soddisfazione sui risultati 2014 da parte del presidente di Confindustria Genova Giuseppe Zampini: “Sono numeri più
significativi rispetto alle attese, confermano una certa volatilita’ delle previsioni, purtroppo i problemi sull’occupazione restano, è l’elemento critico per poter dire ‘siamo usciti dalla crisi’. Il traino sono sempre le medie-grandi aziende, che hanno l’80% degli impiegati”.