Tagli e responsabilità

Fondi Fas, Pellerano denuncia: “alla Liguria 80 milioni in meno”

pellerano

Liguria. “In principio erano 288 milioni di euro i fondi che la Regione aveva a disposizione per investimenti strategici da realizzare nel periodo 2007-2013. Ora, dopo i tagli progressivi degli ultimi governi, per ultima la scure pesante del governo Renzi da 32 milioni, la Liguria si ritrova con il “salvadanaio” dei Fondi Fas governativi decurtati di oltre 80 milioni”. Lo sostiene Lorenzo Pellerano (consigliere regionale e candidato alle prossime regionali con la lista civica Liguria Libera) a margine della seduta della commissione regionale in cui è stata discussa la programmazione finanziaria dei fondi Fas.

Secondo Pellerano “la dimostrazione più evidente che certifica il totale fallimento della gestione dei fondi da parte della giunta Burlando è la definitiva rinuncia ai 25 milioni di euro destinati agli Erzelli per la creazione della tanto annunciata cittadella della tecnologia sulla collina di Sestri Ponente a Genova. Il peggior epilogo di una regia confusa della giunta su questa vicenda”.

Per il consigliere regionale “la giunta che non ha saputo programmare e portare a compimento progetti importanti, sui più svariati capitoli di spesa, coperti finanziariamente dai fondi Fas: ricerca, depurazione delle acque, messa in sicurezza del territorio. Se oggi il governo arriva a stralciare importanti voci dei fondi destinati alla Liguria è anche perché la Regione non ha saputo spenderli. Basti pensare che la Regione Liguria, dall’ultima rendicontazione che ci è stata fornita, datata al 31 dicembre 2013, ha incassato solo 4 acconti dei 11 previsti dal piano finanziario dei fondi Fas. Probabilmente se la giunta Burlando fosse stata più celere nella programmazione e nell’attuazione oggi non ci troveremmo in questa situazione assurda. A rendere ancor più paradossale il contesto è la necessità da parte della Regione di accendere un mutuo da 20 milioni di euro – decisa nell’ultima seduta del consiglio – per fare fronte ai tagli governativi e sopportare le spese necessarie per portare a termine i progetti avviati e quelli aggiunti in corsa negli ultimi anni”.

Il rammarico maggiore per Pellerano resta comunque quello per le occasioni mancate: “Pensiamo a quante opere strategiche per la città di Genova si sarebbero potute fare con 25 milioni di euro: un incubatore per le imprese che a oggi non esiste di fatto, interventi sul patrimonio culturale – per esempio dei Forti e dei Rolli – riqualificazioni in chiave turistica o per valorizzare quartieri oggi degradati. Pensiamo, inoltre, ai 33 milioni di euro che erano a disposizione per la realizzazione degli impianti di depurazione: sono stati usati solo 240mila euro e la Liguria rischia di incorrere in infrazioni europee di carattere ambientale. La riprogrammazione del 2009 prevedeva 5 milioni di euro per il primo lotto dello scolmatore del Bisagno: a oggi, dopo sei anni, non è stato speso un euro. È evidente che la giunta Burlando non sia stata in grado di portare a termine, ma nemmeno di programmare ciò di cui la Liguria e i liguri avevano e hanno bisogno. Un’occasione sprecata imperdonabile”.

 

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