Genova. Microchip per il controllo degli operai, permessi annui retribuiti da eliminare, mezz’ora di lavoro gratis al giorno per recuperare quelli già usufruiti, più flessibilità dei giorni e degli orari, oltre al tema centrale, per il cantiere di Sestri ponente dei ritardi sul ribaltamento a mare che porteranno martedì il cantiere in piazza con una manifestazione da piazza De Ferrari alla Prefettura.
Le proposte choc dell’azienda, che sta mettendo in discussione alcune parti del contratto integrativo, stanno provocando protesta in tutte le sedi, a partire da quelle liguri. Ha cominciato Riva Trigoso, seguita dal Muggiano. Questa mattina il cantiere di Sestri ponente si è fermato per due ore con un corteo interno ai cancelli dell’azienda. Oggi pomeriggio a scende in piazza con un presidio pacifico che ha costretto però i vigili a chiudere via Cipro, sono stati gli impiegati della direzione navi militari: un centinaio, nonostante la pioggia hanno manifestato la loro contrarietà ai piani dell’azienda.
“Stamattina abbiamo fatto una grande iniziativa a Sestri ponente e quest’oggi una grandissima iniziativa qui in via Cipro – dice Giulio Troccoli, Fiom Cgil quasi stupito a vedere tanta gente sotto la pioggia – perché un’iniziativa del genere in una sede direzionale dimostra che i problemi ci sono e come e possono essere riassunti con l’atteggiamento dell’azienda che quello di comandare senza dialogare con nessuno. Un’impostazione che non va bene e che ci fa venire un dubbio: se è vero che tutti dicono che l’azienda va bene ci fa pensare che ci sia sotto qualcosa che non va”. Rimandate al mittente tutte le proposte “dai microchip alla cancellazione dei permessi” la strada scelta unitariamente dai sindacati è quella della piazza.
Proteste pacifiche per ora, ma la tensione potrebbe tornare a salire se non arriveranno risposte. Intanto martedì arriverà il primo seppur limitato nel percorso corteo con l’obiettivo di chiedere spiegazioni al prefetto su quanto sta accadendo a livello di piani aziendali e su cosa intenda fare il governo per far approvare in tempi rapidi o meno la procedura che consentirà di avviare i lavori del ribaltamento a mare, ferma al momento negli uffici del Ministero dell’ambiente: “Ricorderemo al prefetto è al Governo che Fincantieri è un’azienda di Stato, non possono prendere a cuor leggero quanto sta accadendo”.