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Ex fonderie di Multedo tra degrado e un futuro industriale. Tursi: “Area ridisegnata dalla nuova strada dopo il ribaltamento di Fincantieri” fotogallery

Genova. Sono una delle ultime grandi aree industriali dismesse del ponente genovese. Progettate nel 1917 dall’architetto Adolfo Ravinetti su un’area parallela a via Multedo, le ex fonderie di ghisa Ansaldo & Co di Multedo erano originariamente articolate su tre volumi per una superficie di circa 13 mila metri quadri. Nello stabilimento venivano fusi principalmente pezzi per la componentistica navale. Nel primo dopo guerra vennero aggiunti nuovi corpi di fabbrica fino ad arrivare a cric 25 mila metri quadri.

Chiuse alle fine degli anni Sessanta sono dagli anni Novanta proprietà di Coop-Talea. Fino a un paio di anni fa il progetto era quello di realizzare un grande centro commerciale nell’area delle ex fonderie. Poi il Puc venne cambiato anche perché nel frattempo è arrivata la variante per le aree ex Esaote e l’area delle fonderie è tornata produttiva.

Lo scorso anno si è parlato di un possibile trasferimento lì di Toshiba, poi non se ne è saputo più nulla. Così le ex fonderie, tutelate dalle Belle Arti come reperto di archeologia industriale, oggi affondano nel degrado. Gli ingressi sono stati murati per impedirne l’accesso visto le le strutture sono in parte pericolanti e dentro il bellissimo capannone principale a archi (lungo 146 metri e alto 17) ci sono ancora oggetti dimenticati dal tempo in cui le fonderie erano ancora attive. Fuori nello spiazzo dell’ingresso principale c’è un deposito temporaneo dei mezzi Amiu, circondato da erba alta e sporcizia.

“Sull’area di Multedo – spiega il vicesindaco Stefano Bernini – stiamo facendo un lavoro attento soprattutto rispetto al fatto che ogni progettazione debba essere coerente con il progetto che si avrà con il ribaltamento a mare di far passare la strada che da via puccini entra direttamente in via Merano passando attraverso il terreno oggi occupato da Fincantieri che dopo il ribaltamento a mare andrà a mare appunto della ferrovia”. Così oltre alla nuova strada, dietro alle ex fonderie ci sarà anche una parte di verde, insieme alla fermata della stazione della metropolitana di superficie (in corrispondenza di via Bressanone)

La Coop intanto, se come sembra sempre più probabile, potrà realizzare il centro commerciale nelle aree ex Esaote, su Multedo “mantiene la proposta di fare li la semplice riedizione della sua coop attuale, forse anche più piccola, a cui aggiungerà però un’altra attività connessa con la vendita di beni non alimentari che sorgerà dietro l’attuale coop di Multedo verso il mare dove insistono altri capannoni di costruzione più recente”.

Nel bellissimo edificio di via Multedo quindi, non si venderanno insalate in busta e aspirapolveri ma ci sarà ancora industria. Chi sia l’acquirente però non è dato saperlo: “Coop assicura che ci sono interessamenti anche perché la zona entro qualche anno avrà una viabilità completamente nuova, un tassello in più per favorire nuovi insediamenti produttivi”.

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